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Frutto di un seminario permanente su filosofia e teoria sociale contemporanea che si svolge presso l'Università di Urbino, ottimamente curato e introdotto da Antonio De Simone, specialista del pensiero di Georg Simmel, questo volume si segnala per un insieme di contributi assai stimolanti intorno ad alcune personalità divenute ormai emblematiche della riflessione sul Novecento, sulla modernità e sui tormentati percorsi che hanno attraversato il secolo scorso.
Il libro è diviso in tre sezioni e comprende dodici saggi, alcuni dei quali di assai complessa elaborazione. La prima parte, incentrata sulla filosofia, è la più consistente, e si apre con un denso testo di De Simone intorno alla riflessione sullo spazio in Simmel. Sono qui presentati diversi contributi su Max Weber, Benjamin, Charles Taylor, Morin e Maffesoli, nei quali i tre temi chiave del titolo appaiono variamente intrecciati, con una particolare attenzione per la problematica relativa alla vita quotidiana, e quasi tutti scritti da giovani studiose/i (M??? Picchio, V??? Mele, S??? Fornari, A??? Pirni, C??? Pasqualini, F??? D'Andrea). La parte centrale è composta da tre saggi su temi di filosofia politica che vedono impegnati tre filosofi assai noti (B??? Accarino, Domenico Losurdo e G??? Cacciatore), e si addentra in territori che negli ultimi anni sono diventati centrali per la riflessione contemporanea: la guerra, l'universalismo, e i diritti umani. Chiudono il volume due contributi (di C??? Portioli e D??? Niccolini) dedicati alle arti visive e alle forme della comunicazione. In particolare, il primo si concentra sulle avanguardie artistiche del Novecento e il secondo sul cinema italiano degli anni sessanta.
Sebbene lo spazio a disposizione renda impossibile fare giustizia dei contributi innovativi di questa raccolta e dei singoli apporti, si può senz'altro concordare con uno dei risultati più importanti, articolato in special modo nella prima metà del libro: la posizione di indiscutibile centralità attribuita alle straordinarie analisi effettuate all'inizio del secolo scorso da Simmel sullo spazio della modernità e il suo stretto rapporto con la costruzione della soggettività. Nel caso di Simmel si tratta infatti di uno studioso dotato di originalità e capacità di anticipare tematiche soltanto da poco divenute di grande attualità, il quale in vita ebbe assai scarsi riconoscimenti rimanendo poco conosciuto fino a tempi assai recenti.
In un volume così ampio spicca invece la mancanza di qualsiasi riferimento nei confronti delle fondamentali riflessioni teoriche, letterarie, storiche e artistiche con cui molte donne - alle quali spesso è toccata la sorte di essere associate quasi "naturalmente" alla quotidianità intesa come sfera domestica, consuetudinaria e destinata alla riproduzione - si sono esercitate lungo il ventesimo secolo, per sottolineare che proprio questa è una dimensione chiave della politica (come sintetizzato nello slogan degli anni settanta "il personale è politico") e anche un luogo dove si concentra il potere e si nasconde il tessuto del mutamento sociale.
Paola Di Cori
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