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Il rapporto tra psicologia e arte, in particolare l'arte filmica, risulta da sempre assai controverso. Sebbene infatti la psicologia, fin dalla sua fondazione quale disciplina autonoma alla fine dell'800, si sia sempre interessata alla materia artistica, è proprio la mole di lavori dedicati in vario modo ai rapporti di quest'ultima con la psicologia ad aver attirato molte critiche al punto tale da mettere in questione la legittimità dell'idea stessa di una psicologia dell'arte.Il presente volume, dopo un'introduzione storica che rende conto di tale acceso dibattito, si propone di affrontare lo specifico campo della psicologia della settima arte, il cinema, attraverso una disamina di alcuni aspetti fondamentali dell'esperienza filmica: aspetti dunque percettivi, spazio-temporali, mnestici, emotivi e di tecnica cinematografica, ma anche aspetti dinamici, cognitivi e psicofisiologici. Chiude il volume un saggio applicativo dedicato al film di Claude Chabrol Il fiore del male (2003), che si propone quale lettura che evidenzia tanto gli aspetti più specificamente psicologici che il regista chiama in causa, quanto quelli tecnici che ai primi vengono ricondotti.
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