Dalle ceneri di Cagna Schiumante, Roberto Bertacchini, Xabier Iriondo e Stefano Pilia risorgono nuovamente come Immaginisti dando cosi vita al secondo capitolo di un'opera trilogica. Anche in questa occasione la musica del trio parte dal materiale grezzo dell'improvvisazione per approdare sempre più verso una forma-canzone colorata, meticcia, singolare e peculiare, densa di reminiscenze punk, blues, pop e noise. Questo secondo capitolo vira verso forme più compiute rispetto al precedente Cagna Schiumante svelando occasionalmente anche un animo più intimo ed introspettivo e ampliando così lo spettro emotivo della musica del trio. Speciale in questo senso anche ilcontributo della splendida voce di Niconote in Senza Parole. La poetica di Bertacchini diventa qui ancora più autobiografica: è diretto nel raccontarsi e nel raccontare, teso a dialogare con i propri fantasmi e con le diverse personalità nascoste ed ombre interiori del suo io. In bilico tra comicità beffarda e zoppicante, paura, imbroglio, stupore e una dolce dislessia lirica sempre portatrice di tensione immaginifica e redentrice.
Talvolta poetico, romantico e sentimentale come in Ritmi Del Mare o La Nave Fantasma, in altre occasioni tetro e sdoppiato di fronte allo specchio come in La Mia Collezione o in Il Suono Mi Stordisce, portatore di uno umorismo zoppo e provocatorio come in Degas, Parola D'ordine e Cosa Vuole La Gente e in parteanche saggio e determinato come in alcune sentenze soul di Nutri La Tua Testa e Come Per La Vita. Con il suo umano incespicare Bertacchini stralcia il velo della consuetudine lasciando spazio alla luce dell'immaginazione. Attorno a lui, Iriondo e Pilia sono sempre più affiatati e complementari nell'accompagnare e coronare il loro Don Chisciotte rispettivamente con chitarra e chitarra baritono, e sempre in tandem nella registrazione, nella produzione e nel concept di tutta l'opera.
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