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Libro molto interessante, che riassume in maniera chiara e semplice un modo di fare politica -quello americano- così diverso da quello europeo, che per questo molto spesso non viene compreso appieno: anzi molto spesso viene dettato da pregiudizi e superficialità. Il punto di vista dell'autore ricalca quello di altri importanti storici, come ad esempio Arthur Schlesinger (vedi il suo libro "I cicli della storia americana") che cercano di far comprendere al grande pubblico (e quindi con parole chiare e semplici) un argomento complesso come può essere quello della politica estera (e non solo) degli Stati Uniti. Un libro che consiglio a tutti, specialmente a coloro che hanno una visione stereotipata dell'America, e che desiderano leggere un'analisi approfondita, ma al tempo stesso semplice e chiara dell'argomento "America". Quello di Polansky è un libro semplice e veloce che chi è particolarmente interessato all'argomento può integrare con letture più approfondite, ad esempio "I cicli della storia americana" di Arthur Schlesinger Jr.
Tenendo conto che l'autore è classe '81 posso perdonargli alcune lobotomie da stratega di bottega.Mi dispiace solo che a fare la prefazione a questo scadente e impreciso libro ci sia il nome autorevole di Lucio Caracciolo,che stimo molto,ma sono certo che si sarà pentito d'aver messo il suo nome in questa pseudo-analisi geopolitica... ...in sintesi:gli Usa non seguono nessun ragionamento geopolitico durante i loro itinerari bellici e/o diplomatici.Semplicemente si trovano nel posto giusto al momento giusto(per arraffare denari di dubbia provenienza,aggiungerei!!!). Da zero spaccato,preferisco farmi spiegare la dottrina Brzezinski dal mio barbiere piuttosto che da Polansky. "In nomen omen".
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