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Attorno agli anni ciampinesi di Pasolini e ai ricordi dei suoi alunni e dei suoi amici, Giordano Meacci costruisce un libro che è al contempo saggio, reportage, diario di viaggio e racconto, e in cui trova posta un'intera teoria di figura del nostro Novecento.
«Mi alzo alle sette, vado a Ciampino (dove ho finalmente un posto insegnante a 20.000 lire al mese), lavoro come un cane (ho la mania della pedagogia), torno alle 15, mangio e poi...». È il 1952, e Pier Paolo può dedicarsi alla letteratura solo «poi», nel tempo libero dall'insegnamento,. Attorno agli anni ciampinesi di Pasolini e ai ricordi dei suoi alunni e dei suoi amici (Bertolucci, Cerami, Pivano) – quei primi anni Cinquanta in cui nasceva Ragazzi di vita – Meacci costruisce un libro che è al contempo saggio, reportage, diario di viaggio e racconto, e in cui trova posta un'intera teoria di figura del nostro Novecento (e non solo): Totò, Fellini, Hemingway, gli sfollati del dopoguerra, Mizoguchi, il Vangelo, Mantegna, le tradizioni contadine, Simone Martini, il comunismo, Anna Magnani, Goldrake e Happy Days, l'America, Roma, il terremoto del Friuli, la grande poesia, la «scomparsa delle lucciole».
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo e` un libro bellissimo. Giordano Meacci narra non soltanto il novecento e la vita di Pasolini professore, ma anche la nostra vita e la ricerca disperata di ogniuno di noi per significato e redenzione. La scrittura poetica di Meacci mi ha incantato e riempito di molti sentimenti; malinconia, gioia, un grande desiderio di leggere tutto quello che Pasolini ha scritto, amore per l'Italia, e un senso di voler essere fedele alla realta`. Le appendici di Massimiliano Malavasi e Francesca Serafini sono piccoli gioielli! Leggete questo libro!
Recensioni
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