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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
Già in questo libro, forse il suo più diretto, il più personale, Bernhard compie il miracolo che ogni suo lettore conosce: dal vituperio monologante crea, per la sola potenza dello stile, figure e immagini tra le più memorabili.
«Quella di Bernhard è una prosa ipnotica, inarrestabile, rapida come lo stesso pensiero. Ti fa credere, come tutti i grandi scrittori, che in qualsiasi momento potrebbe dire qualsiasi cosa.» - The Washington Post
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Il mondo è un gigantesco catafalco”, ovvero nuntio vobis gaudium magnum : Bernhard è tornato (purtroppo solo da un punto di vista editoriale, nella nuova veste di Guanda). E mette in chiaro subito, a scanso di equivoci, che “quello che diciamo, quello che scriviamo, è dieci volte più stupido di quello che pensiamo”. E forse è questo uno dei tanti motivi, a quanto pare finora sconosciuti, per i quali lo scrittore richiese che questo scritto del 1959 fosse pubblicato solo dopo la sua morte. “In alto” è peraltro diverso dal consueto torrenziale ed inarrestabile profluvio di negatività, non ha trama, pur essendo polifonico come il woolfiano “Le onde”, sembra piuttosto, volutamente, un romanzo incompleto “causa mortis”, un taccuino di appunti, un vomito a singhiozzi. Mi piace pensare che forse Bernhard ritenesse di essere andato, con questo scritto, oltre ogni possibile manifestazione di speranza anche negativa, anche oltre la nota “volontà di fallire”: lo denuncia l’assenza di personaggi ben definiti (solo categorie - l’insegnante, la signorina, l’albergatore - niente nomi), il procedere per rabbiosi e talora incomprensibili aforismi, l’apparente trascuratezza del periodare e dell’interpunzione; ma che, poi, forse pentito, fosse tornato a ritenere ancora valida la protesta ossessiva contro il “nonsenso”, il rifiuto del “facile” suicidio (un crimine “da rifiutare con decisione”: meglio “continuare mentre si muore”, aggiunge l’inguaribile “ottimista”); d’altronde, “in fondo la nostra vita non è altro che una massa insignificante in perenne vibrazione che si esprime in colori stupendi” ed è a quei “colori stupendi” che ci dobbiamo necessariamente aggrappare. L’agghiacciante potenza delle ultime due righe del libro valgono da sole l’acquisto
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