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Recensioni In guerra con il passato. Le falsificazioni della storia

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«Il nuovo saggio di Paolo Mieli, «In guerra con il passato», denuncia i guasti provocati dall’uso strumentale delle vicende passate.» Corriere della Sera

«È difficile sfatare certi preconcetti e luoghi comuni diffusisi e radicatisi per via dell’impatto fortemente pervasivo di certi codici ideologici; o che si sono diffusi in base a valutazioni incongruenti (in quanto attinenti a punti di vista e sistemi di valori etici e politici di stretta attualità); o che si sono affermati sulla scorta di quanto passa per “politicamente corretto” o si considera “dalla parte giusta” o semplicemente “più rassicurante”.» Il Sole 24 Ore

C'è un conflitto che attraversa la storia ma non è stato mai apertamente dichiarato. È quello in cui in cui il passato viene piegato alle necessità del presente. E ciò accadeva tanto ai tempi di Ottaviano e Cesare quanto al termine della Seconda guerra mondiale, dopo gli anni di piombo o durante i conflitti in Medio Oriente. È un'operazione destinata a provocare danni incalcolabili, "primo tra tutti quello di disarmare le generazioni che dovrebbero essere pronte ad affrontare le guerre, purtroppo non metaforiche, di oggi o di domani". Con la consueta arguzia e lucidità, Paolo Mieli conduce il lettore in un viaggio lungo i secoli, durante il quale affronta e demolisce alcuni dei nostri miti più comuni alla luce di fatti e documenti, offrendo spesso una visione alternativa a quella ufficiale. Per farlo è necessario applicare i rimedi contro la manipolazione e la contraffazione: la disponibilità a rivedere i propri giudizi sui fatti e sui personaggi, la consapevolezza che spesso anche la parte "giusta" ha commesso atti riprovevoli e l'attenzione a non cercare a tutti i costi negli eventi i retroscena delle posizioni politiche del presente. Perché il fatto che tutti usino il passato nelle discussioni quotidiane è "la miglior ragione per studiare sul serio la storia" e per affrontare anche i temi più cari alla nostra memoria collettiva con "una buona dose di imperturbabilità".)
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