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Non esagero quando affermo che questo libro di Rossana Campo è uno dei più belli che abbia mai letto. Lo scrivo con l'intento di alzare la sua reputazione e portare più persone, in particolare donne, a scoprire un'opera che, a mio avviso, è stata ingiustamente etichettata come "superficiale". Lo stream of consciousness utilizzato da Campo non solo rende la narrazione scorrevole, ma riflette in modo autentico il linguaggio contemporaneo, così vero e senza filtri, che ricorda molto la messagistica moderna. La protagonista è molto di più di quanto alcune critiche superficiali potrebbero lasciar intendere. Non è solo una ragazza che vive una vita scapestrata tra amori ed errori; è un'eroina post-femminista, che racconta senza vergogna delle sue esperienze “porche” (come le definisce lei), anche amorose e sessuali, in modo colloquiale, come se si stesse confidando con un'amica. Il suo femminismo non si esprime nella lotta politica o ideologica, ma attraverso l'emancipazione sessuale e il rifiuto di conformarsi ai modelli maschili o sociali. Il femminismo di Campo è quello dell'emancipazione sessuale, nelle azioni della protagonista, che vive il piacere e la sessualità senza doversi giustificare. La narrazione di Campo è una riflessione profonda su cosa significhi essere una donna giovane e indipendente in un contesto sociale che cerca costantemente di categorizzarla. Chi considera questo libro volgare o superficiale forse non ha mai fatto un confronto con autori maschili come Bukowski, che spesso celebrano la sessualità ma ricevono tutt'altra accoglienza critica. La scrittura femminista della Campo sta nel raccontare le donne per quello che sono e non solo per come gli uomini ci narrano e ci vorrebbero: eleganti ed addomesticate. Per me, contando anche l'epoca in cui è stato scritto è semplicemente geniale, un inno alle donne, al femminismo, alla loro libertà (non solo di pensiero) ma anche di corpo e di espressione!
Siamo stati invasi da una miriade di "nuove" scrittrici che fanno di tutto per stupire e/o scandalizzare senza avere in borsa un minimo di originalità e/o preparazione. Spero che i tempi cambino presto e che se ne vadano in soffitta.
A mio parere i bei libri sono altri, l'ho trovato scontato, banale, scritto con la palese volontà di sorprendere il lettore attraverso un linguaggio spesso volgare e ricco di doppi sensi ma che poi resta vuoto e non cattura.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo è un romanzo dove c'è una ragazza che per le conquiste d'amore si dichiara diabolica. Eternamente bisognosa di cibo e affetto, sempre senza una lira, le tocca fare i lavori più strampalati. Vive da sola con il gatto Ulisse in una casa dei vicoli che cade a pezzi, con donne africane come vicine, e sempre con il problema di sfuggire alla padrona di casa e ad altri creditori. Anche la banda dei suoi amici non è da meno. Soprattutto la sua amica del cuore, Giovanna, che si innamora solo di maschi neri (tutt'al più sudamericani, facendo uno sforzo) e non smette di raccontarle le sue magiche notti d'amore senza omettere alcun particolare. La nostra eroina ci descrive, con un linguaggio comico, "basso" e carnale, la sua storia fatta di esilaranti "sfighe" d'amore che producono grandi sofferenze (sempre di una comicità irresistibile) ma anche avventurose maniere per sfuggire alle malinconie e, quasi eroicamente, tirare avanti. Sfilano così le passioni per panettieri un pò porci e ginecologi donnaioli, psicologi mammoni e archeologi depressi... Finché un giorno fatale entra in scena un tipo "brizzolato, grande pancia, battuta pronta e amante delle gioie alcoliche" come lei, e si scatena una serie di avventure da non dire... Perché il suo motto resterà sempre; "Signori miei, velo dico, l'amore quando ci si mette è proprio bello".
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