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Matteo Strukul è diventato uno dei miei autori preferiti. La sua scrittura ti rapisce e ti trasporta in epoche lontane, abitate da personaggi reali o di fantasia, molti dei quali abbiamo studiato a scuola. Ogni volta è capace di reinventarsi sempre, nessun libro è mai uguale all'altro e i sentimenti dei personaggi sono carichi di veridicità. Michelangelo, Paolo e Francesca, Canaletto, Dante, sono solo alcuni dei personaggi protagonisti delle sue storie, che consiglio assolutamente
Gli episodi si susseguono nell’arco di 5 anni, da autunno 1542 a inverno 1546-47. Personaggi principali: Michelangelo Buonarroti (MB), la sua amica e sodale Vittoria Colonna, il cardinal Gian Pietro Carafa, capo del Sant'Uffizio e poi Papa Paolo IV, il cardinal Reginald Pole, fautore di avvicinamento ai protestanti e capo della setta degli Spirituali (che intende riformare la chiesa di Roma corrotta e veniale), Corsini, capo degli sbirri pontifici e Malasorte, giovane di sfolgorante bellezza, sguinzagliata sulle orme degli “Spirituali” per conto di Carafa. Il titolo è più che ambiguo e fallace: c’è ben poca inquisizione e ancor meno MB. La devastante era dell’inquisizione, che tanti omicidi ha perpetrato in nome della fede (non solo in Italia ma in tutta Europa, si pensi a Torquemada!) è qui ridotta alle subdole mire di Carafa che cerca una vittima da mandare al rogo per assicurarsi la nomina a pontefice. Tra l’altro tutti gli eventi qui descritti sono stati già ampiamente trattati in una miriade di romanzi storici e no, tra cui anche Q di Luther Blissett (Wu Ming), dove pure è descritta la vicenda de Il Beneficio di Cristo, opera del monaco B. Fontanini, vicino al circolo degli Spirituali di R. Pole, che accetta la giustificazione "per sola fede" di stampo luterano e calvinista. La figura di MB, poi, ne esce con le ossa rotte: piange nell’incipit (p. 10) e continua a piagnucolare per tutta la narrazione. Vive in semi-povertà nella sua catapecchia di Macel de’ Corvi, sporco rione popolare di Roma. E veste ed ha l’aspetto di uno straccione: “tunica marrone, macchiata di colore, barba lunga, occhi spenti, capelli sporchi” (p. 326)! Quasi lo si vede girar per Roma questuando! In più ripudia tutti i suoi capolavori, ritenendo di averli eseguiti non per la gloria di Dio, ma per denaro e per fama. Nessun artista rinnega mai il proprio lavoro! Non romanzo storico, ma vacuo tomo di cappa e spada, senza un lume d’ispirazione. Strukul come Previti? Se lo conosci lo eviti!
È il primo libro di Strukul che leggo, e devo dire che mi ha convinto. Ben scritto, con una bella analisi psicologica dei personaggi, una storia avvincente, insomma un bel mix che mi ha fatto fare un viaggio nel tempo e mi ha regalato emozioni che non tanti libri al giorno d'oggi riescono a dare. Per chi ama romanzi a base storica questo è uno dei migliori letto finora. Ora mi attende la saga dei Medici, sempre di Strukul.
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