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Anno edizione: 2023
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Oriana bella e serena che ride felice in equilibrio su una sedia mentre il mitico Ugo Mulas ferma l'attimo con la sua fotocamera, racconta con assoluta perfezione il segreto di questo libro-interviste dei primi anni sessanta.E gia' quest' immagine, quindi, come un profezia : la dice lunga sul contenuto del testo.Infatti.Sono interviste leggere, della giusta lunghezza che non impegna il lettore, in attesa per la permanente dal parucchiere.I contenuti sono del tutto effimeri, lievi, vaghi.Non trattano affatto di estetica del cinema: i piu' degli intervistati non sanno cosa sia e nella loro totale ignoranza vivono beatamente.Non trattano neppure della differenza tra lo specifico onirico e filmico: neppure questo li sfiora e se interpellati farebbero spallucce, delusi di non essere stati interrogati sul loro colore preferito.Trattano di cose vaghe e distanti dalla realta', il piu' delle volte dimenticate subito dopo averle lette: come per il tabellone degli orari di una stazione di una volta.Anche quando lei li' inchioda a qualcosa di piu' sostanzioso, ecco che fuggono abilissimi con la carrozza fatata ancor prima dello scoccare della mezzanotte.Oriana e' giovane, neppure poi tanto: viaggiava gia' sui 35 anni, allora.Ma era giovane la sua feroce voglia di fare e di arrivare prima di chiunque.E, li ha incontrati tutti.Ma proprio tutti, senza che nessuno di loro le dicesse o le desse la formula che il mondo avrebbe aperto: come avrebbero potuto !Di alcuni, pochissimi, e' rimasta amica per sempre.Altri, per essere approdata su altri lidi con altri mezzi e per altri e ben piu' importanti obiettivi, li ha dimenticati come un ombrello.Che bello sarebbe stato se anche noi avessimo avuto il miracolo di non esserci soffermati su questa gente del tutto comune e ordinaria che di mitico ha solo il nome.Bello e lucente: come carta di uova di una Pasqua ricca ma nel quale, accidentalmnente, hanno dimenticato di accluderci, dentro, un regalo. Anche piccolo.Che sbadataggine.
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