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La vera storia di Islam Mitat. Dal sogno dell'Occidente, all'inferno della sharia.
Oujda, Marocco – Islam Mitat è una ragazza come tante. Ha 19 anni, crede nell’amore vero e coltiva un grande sogno: andare a vivere a Londra per studiare Fashion design. Suo padre è un poliziotto, sua madre fa la casalinga; sono musulmani moderati, seguono le tradizioni, ma vivono la quotidianità in modo moderno. Nonostante ciò, non permetterebbero mai a loro figlia di partire in solitaria, alla volta di un paese straniero. Credono in lei e non vogliono reprimere le sue ambizioni, ma per lasciare il tetto famigliare Islam deve trovarsi un marito. Lei questo lo sa bene ed è su un sito di incontri online che scorge il suo futuro in Ahmed, un giovane afghano con cittadinanza inglese, attraente e con uno stile “occidentale” affine ai suoi gusti. Quello che però sembrava il primo passo verso il sogno si trasformerà nel principio di un incubo lungo tre anni, vissuti da prigioniera di ISIS e dei suoi aguzzini.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo graphic novel racconta la storia vera di Islam Mitat, una giovane musulmana marocchina che sogna di studiare fashion design a Londra. Ma per poterlo fare c’è una condizione: trovare un marito. E, attraverso un sito di incontri, ecco apparire Ahmed, profilo perfetto per fascino e stile di vita moderno e occidentale. Ma non è tutto oro quello che luccica: infatti, dopo un primo periodo idilliaco, vengono a galla gli obiettivi di Ahmed e per la ragazza inizierà un incubo lungo tre anni sotto la morsa dell’ISIS, che sconvolgerà la sua vita. La storia prende quota gradualmente; non è facile, infatti, rimanere insensibili al suo grado di drammaticità e a questo contribuisce molto il disegno (quasi interamente in bianco e nero e che a me ha ricordato il capolavoro Persepolis di Marjane Satrapi). E non è facile non provare un sentimento di ammirazione verso la coraggiosa protagonista di questa vicenda. L’argomento è molto attuale e raccontato da una giornalista esperta di queste tematiche, autrice anche di un documentario, quindi molto affidabile. La lettura del graphic novel ha il pregio di stimolare la riflessione e, perché no? di spingere ad approfondire la conoscenza di queste culture ormai così vicine al nostro mondo, in modo da aiutarci ad andare oltre facili pregiudizi (probabilmente il titolo “Io non sono Islam” ha un doppio senso e sta a significare anche “questo di cui state leggendo non è l’Islam”).
Che groppo in gola, pensare che mentre Islam subiva tutto questo orrore, io ero così preoccupata per tale interrogazione e per tale compito in classe. In questo stesso momento sono preda di ansie assurde per gli esami da affrontare, e mentre io sono in preda a un'angoscia stupida ci sono centinaia, migliaia di persone che sono in questa stessa condizione, o anche in situazioni peggiori. Eppure questa consapevolezza non riesce a rimanere nel mio cervello in pianta stabile, dopo poco mi scordo di problemi che sembrano così lontani dai miei, anche se non dovrei. Bisogna lavorarci.
Recensioni
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