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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2007
Anno edizione: 2013
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Toccante, poetico, breve ma intenso!!! Lo consiglio.
Un po' forzato nella trama, non particolarmente originale nello stile. L'autrice è giovane, studia da medico (...anche), è sensibile (questo si), forse si farà!
"Il legno sembra fermo,ma è sottoposto a pressioni interne che lentamente lo spaccano.La ceramica si rompe,fa subito mostra dei suoi cocci rotti.Il legno no,finché può si nasconde,si lascia torturare ma non confessa.Io sono di legno." Mia dal"nome prepotente"e Giulia dal nome latino(come quello delle sue sorelle maggiori Flavia e Livia)sono mamma e figlia e nelle pagine dei loro diari si scoprono di legno entrambe.Ma nello stesso momento in cui confessano di essere di legno,non lo sono più perché si rendono conto di essere fatte di carne,di sentimenti e che le loro emozioni non possono essere sopite per pudore(Giulia)o per paura(Mia).Madre e figlia nei loro diari si mettono a nudo e mettersi a nudo significa anche avere il coraggio di fare i conti con il passato familiare,quel passato che è stampato nel DNA,che "è spina dorsale,è il posto dello sforzo, è un grattacielo di vertebre impilate una sull'altra".E Giulia sa, come medico e come figlia-sorella,che dalla famiglia non si può scappare e come madre ha cercato di dare alla figlia una famiglia diversa, ma si rende conto che per non fare gli stessi errori della mamma "di cristallo" ne ha commessi altri.Solo che Giulia ha il grande desiderio di salvare sua figlia Mia dalla sua autodistruzione:scrivere,svelarsi per quello che è con le sue paure,confessare il suo legame forte e sbagliato nei confronti della sorella"perbenista"Flavia,raccontare l'incontro con Suor Sofia nei cui occhi neri profondi come un pozzo c'è una storia fatta di amore e dolore,raccontare il suo matrimonio,raccontare di Miguel.Solo raccontando e raccontandosi (così come Mia si sfoga nelle pagine del suo diario)Giulia potrà aiutare sua figlia Mia che pensa"che il legno è tosto, ma che sotto l'acqua può ammorbidirsi". Ho letto questo romanzo impetuoso di G.Carcasi l'estate scorsa e mi sono fatta travolgere dalla lettura parallela dei due diari, ma finita la lettura già sapevo che avrei riletto"Io sono di legno"per assaporarlo con calma
Recensioni
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Ma le stelle quante sono, il primo libro della giovane autrice romana, parlava dei giovani e del loro modo di crescere, di diventare adulti, ognuno con il proprio bagaglio di paure ed insicurezze. La descrizione della vita normale di due ragazzi, Alice e Carlo, personaggi veri, idealisti e un po' pazzi come tutti a quell'età. Un libro a due voci. La stessa storia raccontata dai suoi due protagonisti. Un romanzo realistico, puro, dolce, romantico.
Anche questo secondo romanzo è un libro a due facce, quelle di Mia e Giulia. Una madre e una figlia che non riescono a parlarsi, che si scrutano da lontano, immobilizzate nel loro "essere di legno". Così vicine eppure così distanti, così convinte che stare chiuse nelle proprie certezze sia l'unico modo per non scalfire la corteccia del proprio io che finiscono per non riuscire neanche a parlarsi. Mia scrive sul diario dei suoi sabati sera sfrenati. Giulia resta chiusa nel silenzio che l'avvolge da sempre. Non riesce a parlare con sua figlia, non sa come fare. E allora legge il suo diario. A questo punto, però, il meccanismo si rompe. Non si può più stare in silenzio. è necessario parlare. Giulia però lo sa bene, a volte le parole muoiono in gola. Alla carta si può rispondere solo con la carta e lei lo fa ritornando indietro con la memoria, raccontandosi come non aveva mai avuto il coraggio di fare prima. Una vita ferita dall'egoismo e dalla prepotenza di una famiglia falsamente perbenista: una famiglia di matrioške, dove ogni donna conteneva l'altra, e lei, che era l'ultima arrivata, era solo la coda, quella che arrivava sempre per ultima. Il culto delle apparenze della madre, una donna fragile che credeva nella catena del bene, quella in cui l'anello sopra regge quello di sotto. I sabati pomeriggio passati con Suor Sofia, una giovane monaca peruviana curiosa dei balli e dell'amore, l'unica amica della giovinezza. I primi passi da medico. Il matrimonio con un primario. La gravidanza a lungo attesa. E i segreti. Le parole non dette. Le frasi sperate.
Più la storia prende forma, però, più diventa difficile accettarne la realtà. L'incontro tra Giulia e Mia può avvenire solo accettando una verità difficile. Solo cercando di ammorbidire il legno.
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