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"Ho conosciuto il dolore e l'ho preso a colpi di canzoni", cantava pochi anni fa Roberto Vecchioni. Maria Rosaria Selo ha deciso di prenderlo a colpi di parole narrate per mostrarcelo in un noir fulminante! La storia ha come protagonista principale Alice, una psicoterapeuta infantile che si imbatte - suo malgrado - in una rapida sequenza di omicidi preannunciati al lettore da una colonna sonora che va dai Doors ai Rolling Stones, firmati con una piuma d'uccello da un assassino seriale. Il suo nome, non so perché, mi ha fatto pensare alla famosa Alice nel Paese delle Meraviglie: forse per il suo fare svagato, per il suo ritrovarsi improvvisamente in una specie di sogno a occhi aperti. La sua vita sostanzialmente ordinaria, viene sconvolta quando incappa nella vicenda di un bimbo dalla storia terribile che le attiva insospettabili percezioni extrasensoriali, proiettandola in un mondo fantastico al quale stenta a credere lei stessa, figurarsi gli altri protagonisti della vicenda (polizia compresa). Alice forse non è mai stata bambina e ha un rapporto problematico con sua madre che non a caso chiama per nome: Liliana. Ha provato a sottrarsi a quel rapporto dai ruoli invertiti ma poi, improvvisamente, come richiamata da una forza invisibile decide di tornare a trovare Liliana nel suo atelier di pittura: è lì che avviene il primo contatto con la presenza ultraterrena. Alice prenderà sempre più consapevolezza dei suoi poteri anche grazie al misterioso incontro con una sensitiva esperta: "Come ci si sente, sorella?". L'incontro con la medium è uno dei tanti momenti "da brivido" che accompagnano il lettore dalla prima all'ultima pagina di un libro che parla di amore e morte, vino bianco ghiacciato e musica rock, mistero e suspense, uomini e donne da conoscere.
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