L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (0)
Fabio Franceschelli nel suo Italia, finalista al Premio Calvino 2015, parte dalle periferie urbane di una grande città, del sud Italia rappresentando la decadenza del nostro paese attraverso la narrazione di vicende, solo all’apparenza scollegate tra loro, che avvengono un pomeriggio qualunque all’interno di un centro commerciale dal nome evocativo di La Cattedrale. L’avvenimento che mette in moto la vicenda sono diciassette lettere di cassa integrazione e una di licenziamento che devono essere consegnate ad altrettanti lavoratori del centro commerciale. I protagonisti del romanzo sono tutti immersi e pervasi da un diffuso senso di abbandono. Italia narra ad esempio, le vicende di una giovane laureata, costretta a lavori sottoqualificati e sottopagati, del sindacalista dell’ipermercato ormai svuotato di ogni sua funzione, e della ragazza madre senza speranze né illusioni per il futuro. La Cattedrale diviene così il centro di un microcosmo, fulcro di scontri generazionali e sbiadite lotte sindacali. La coscienza di classe ha lasciato il posto allo smarrimento causato dalla perdita degli storici punti di riferimento e alla rabbia per l’improvvisa perdita di quel lavoro al supermercato percepito come l’ultima spiaggia, unica illusoria fonte di sicurezza. Tutti i personaggi sono accumunati dalla paura del futuro prossimo che porta alla miope logica individuale del “si salvi chi può”, una paura che sfocerà ben presto in violenza. Italia narra la quotidianità di un paese ormai senza fabbriche, dove il cittadino è relegato al misero ruolo di consumatore, e dove il lavoratore è diventato merce interscambiabile e indistinta, in tutto e per tutto uguale a quella che ogni mattina posiziona con cura sugli scaffali. Anche il padrone, l’oppressore non esiste più, è vittima e carnefice di un sistema all’interno del quale è un ingranaggio dei tanti, poco più grande di quelli che da lui prendono ordini, ma molto più piccolo di coloro che prendono le vere decisioni. La Cattedrale, il centro commerciale, diviene un luogo che arriva ad assumere così caratteristiche universali e comuni a tutto il resto del paese. Italia racconta allo stesso tempo lo sconcerto della giovane generazione ormai senza illusioni, incapace di immaginarsi un futuro, e lo smarrimento di quella vecchia, sbigottita di fronte al presente.
Recensione di Marco Magini.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore