Orange Road. Vol. 1

Shin KOR Soshite... Ano Natsu no Hajimari... è il titolo originale. Non so nemmeno perché ho perso tempo a leggere questa "graphic novel", si chiamano così in gergo fumettaro, fumettistico, fa lo stesso. Io la chiamerei un fumetto senza immagini, scritto da un quindicenne che non sa disegnare e quindi si è limitato al testo. L'ho letto forse per l'ammirazione profonda che ho per questo anime (il manga non l'ho letto e non lo farò). Già sfogliandolo però non mi convinceva. Le descrizioni sono banali, le situazioni scontate, le perversioni giovanili anche. Io non so se nel 1994 i giovani giapponesi facessero sesso dopo i 19 anni, ma questo accanimento sul sesso e sull'ansia di farlo fa scadere la qualità del tentativo dell'opera. O almeno, il modo in cui è trattato questo argomento è pessimo. L'anime è caratterizzato da un'atmosfera che richiama spesso un romanticismo di sfondo, fresco e primaverile, ma in questo romanzo (forse anche a causa della traduzione) viene ridotto a una pura barzelletta. E poi il triangolo che si ricompone, no! Si è attesa un'eternità per veder risolvere il triangolo e alla fine si dà la possibilità che si riaprà? No, le storie vanno concluse. Non ho dato una stellina solamente perché sono sempre stato affascinato dalla figura di Madoka/Sabrina (anche se in questa storiella è ridotta a comparsa). Giudizio: PESSIMO.

nuova edizione per un classico del fumetto giapponese, si tratta del manga da cui è tratta la serie E' quasi magia Johnny replicata recentemente in tv. Il manga è davvero bello e permette di apprezzare la storia molto più della versione anime (pesantemente censurata in tv), la storia alterna momenti romantici, comici e pieni di azione e permette di immergersi in una realtà fresca e spensierata!

Alzi la mano chi non ha mai preso una cotta per la Madoka di turno in classe oppure sul treno! "Orange Road" va oltre l'essere il simbolo per antonomasia dell'epoca compresa tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta. Il titolo portato in Italia dalla Star Comics è stato il portabandiera di una intera generazione passata dal leggere gli albi disneyani a trovarsi con lo zaino pieno di manga giapponesi. Quando sfidando il freddo pungente di dicembre, tornando da scuola, si restava inchiodati per ore davanti alle vetrine dei negozi che esponevano le prime console a 16bit. Quando alla mattina, prima di salire sul bus, era d'obbligo fare capolino in edicola per recuperare l'ultimo numero della (ahime) defunta Mangazine. Quando assieme alle prime fiere del fumetto arrivarono anche le prime timide proteste contro le censure agli anime in Tv (accese proprio dall'ignobile adattamento della versione animata di "Orange Road"). Il fumetto di Izumi Matsumoto incarna tutta l'anima della commedia romantica e casinista lanciata da Rumiko Takahashi (che pone la parola fine allo stile tezukiano), e poi ripresa con pari successo da artisti come Johji Manabe, Kosuke Fujishima, lo stesso Matsumoto e da un nugolo di altri mangaka più o meno noti. A proposito, bello l'omaggio a "Lamù" presente nelle prime pagine dove Kyosuke scorge un disco volante che poi si rivelerà essere invece il cappello di Madoka spinto via dal vento.