L'autore in questo saggio affronta in maniera approfondita, supportata da un'ampia conoscenza scientifica, e con uno spiccato senso critico il rapporto tra l'uomo e la religione. O meglio, tra l'uomo e gli uomini che hanno fatto della religione uno strumento di potere, il mezzo per sopraffare i propri simili. Le parole dell'autore, che non mancano di una certa ironia, affrontano il cammino dell'uomo attraverso i secoli a partire dai leggendari episodi biblici fino ai giorni nostri. In particolare, vengono individuati 101 motivi per credere solo nell'uomo, non una provocazione nei confronti delle più grandi confessioni religiose, ma semplicemente un'esortazione alla vita e alle cose che questa può offrire. Dopo aver letto quest'opera non potremmo fare a meno di chiederci: vale la pena sprecare attimi preziosi di una vita in nome di qualcosa che, di fatto, non ci fornisce prova della propria esistenza?)
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