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Anno edizione: 2019
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Questo scritto è importante per se stesso in quanto affronta , finalmente, la tematica della sacralità della musica per la Chiesa riformata con particolare riferimento a Bach. Palestrina, Lasso, Willaert hanno scritto musica sacra , Bach ha fatto preghiera con le sue note sempre, tanto nel Clavicembalo Ben Temperato, quanto nelle Cantate e nelle Passioni. Per Bach il suono è Spirito divino e per i Protestanti l'esecuzione dal vivo è Incarnazione del Verbo. Due sono stati i massimi interpreti bachiani nella recente storia: Glenn Gould e Gustav Leonhardt ( ricordato nel Libro). Il canadese ha cercato di coniugare il grande contrappuntista con la serialità ebraica di Schoenberg , disincarnando la musica di Bach in senso weberniano. Leonhardt ha invece calato l'Idea creativa nella lettera sonora del suono ricostruito filologicamente. Gould ha attratto maggiormente l'Opera del Genio verso una concezione astratta ed ebraica dell'Altissimo, Leonhardt ha invece veduto nel Cristo Risorto e nel trionfo della Grazia la chiave di interpretazione di Bach. In entrambi i casi è emersa inequivocabile la portata teologica della scrittura del Maestro.
Ma il distinto autore del libro ha letto, per caso, quello che diceva già prima della presente pubblicazione, Pietro Buscaroli sulla verità ed immagine di J. S. Bach nel 1982? Tema ampliato e ripreso ancora nella poco compatta biografia di J. S. Bach del 1985, sempre ad opera del suddetto Buscaroli e che adesso è giunta alla 3a ed. in "Bach" collana Saggi della Mondadori, 1998? Credo proprio che la risposta non possa essere che negativa, purtroppo!
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