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Jonas e il mondo nero
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Jonas e il mondo nero - Francesco Carofiglio - copertina
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Jonas e il mondo nero

Descrizione


Tra il mondo magico di Neil Gaiman e le atmosfere inquietanti di Stranger Tings, un'avventura straordinaria in quel territorio misterioso in cui realtà e immaginazione diventano una cosa sola.

"Precipitò in uno spazio buio e freddo. Sempre più freddo. Sempre più freddo. Un volo interminabile nelle viscere della terra. Come nel peggiore degli incubi."

Jonas ha dodici anni e una vita normale. Almeno così sembra. In realtà nasconde un segreto: vede cose che altri non vedono. Presenze discrete, all'inizio, poi sempre più inquietanti. Arrivano da un'altra dimensione e pare che stiano cercando proprio lui. Un giorno Jonas si ritrova un biglietto in tasca, un messaggio cifrato, che sembra indicargli la strada da seguire. E, a poco a poco, si rende conto che è tutto vero: esiste un mondo sconosciuto, molto vicino a noi, e sta per trasformare la realtà in uno spaventoso universo senza luce. Il Giorno degli Incroci si avvicina e toccherà a Jonas fare la scelta più difficile: un incredibile atto di coraggio per impedire che il Mondo Nero prenda il sopravvento.
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Dettagli

2018
8 maggio 2018
336 p., ill. , Rilegato
9788856665000

Voce della critica

Il 2018 è stato un anno piuttosto ricco di novità interessanti, per quanto riguarda l’editoria young adult. Prima di soffermarmi in particolare su alcuni titoli, due brevissime considerazioni di carattere generale: in primis, sebbene il mondo anglosassone rimanga il riferimento ineludibile per chi cerca storie potenti, che parlino da sole e non attraverso il filtro di un tema scelto a tavolino, il panorama del 2018 può allargarsi anche ad altre frontiere e individuarne alcune anche nel nostro paese. Secondariamente, prosegue un trend iniziato negli ultimi anni, che vede una certa predilezione per storie realistiche, familiari, a discapito dei vari filoni emersi a inizio decennio, come quello delle distopie o della cosiddetta letteratura sick-lit.

Inizierei quindi con due titoli che mi pare abbiano in comune la caratteristica di poter accompagnare i giovani lettori nel tragitto accidentato verso la letteratura adulta: parlo di due libri editi da San Paolo, L’isola del muto, di Guido Sgardoli (vincitore del premio Andersen) e L’alba sarà grandiosa di Anne-Laure Bondoux. Due epopee familiari che sviluppano l’intreccio attraverso varie generazioni. Il primo racconta la storia di una famiglia, i Bjorneboe, i cui membri hanno – per due secoli – l’incarico di guardiani del faro in una piccola isola norvegese: attraverso duecento anni di storia, Sgardoli ricostruisce non solo le loro vicende immaginarie, ma anche quelle del luogo che li ospita e del paese da cui sono governati, come a dirci che a seconda del contesto in cui si vive cambia l’idea stessa che si ha di famiglia, legami, affetti. La seconda, invece, è una storia incentrata sul rapporto madre-figlia in cui la seconda, inconsapevole fino ai sedici anni, scopre in una sola notte (fino a una grandiosa alba, appunto) la vera storia della sua famiglia e conosce una nonna e due zii di cui ignorava l’esistenza. Bondoux sembra interrogarsi molto sul tema della scelta, a un duplice livello: quello delle azioni concrete da compiere e quello della trasmissione della storia familiare. Che cosa è giusto tramandare ai figli, e soprattutto, quando? Venire a conoscenza dei segreti di famiglia non è un modo di diventare adulti che deve essere vissuto né troppo presto né troppo tardi? Anche il nuovo romanzo di Allan Stratton, Un viaggio chiamato casa (Mondadori), si muove con grazia nel territorio delle relazioni domestiche e dei segreti di famiglia e ci regala un rapporto nonna-nipote che, per quanto non nuovissimo nei topoi della letteratura per ragazzi, fa breccia nel cuore del lettore per la profondità e il realismo, anche crudo, con cui è ritratto.

È assai interessante notare come anche quando si sconfina oltre le barriere del realismo propriamente detto, i titoli più originali che incontriamo sono romanzi che in qualche misura costituiscono un inno all’adolescenza media, quotidiana, profondamente ordinaria anche se messa in scena in contesti extra-ordinari: penso a Paesaggio con mano invisibile di Matthew Tobin Anderson (Rizzoli), in cui la terra è stata consegnata volontariamente a una razza aliena, i vuuv, che non hanno mantenuto alcuna delle promesse iniziali e hanno ridotto il pianeta alla miseria e alla dipendenza economica. I vuuv però sono presenti nel romanzo quasi unicamente come spettatori: riproducendosi per gemmazione, sono attratti dalle storie d’amore che non vivranno mai. Adam, il protagonista, vende ai vuuv la sua storia d’amore, sostentando così la sua famiglia, ed è costretto a proseguire la messinscena anche quando l’amore finisce. Penso a Spontaneous, di Aaron Starmer (Dana) in cui una comunità di adolescenti deve fronteggiare un’emergenza: uno dopo l’altro, alcuni di loro esplodono, letteralmente, per autocombustione, mentre gli altri, con l’apocalisse che incombe e con la prospettiva di sparire da un istante all’altro, vivono la più tradizionale delle adolescenze: feste, musica, innamoramenti. E penso a Mentre noi restiamo qui, di Patrick Ness (Mondadori), in cui la crescita di Michael, costellata di tutte le paure e le difficoltà di ogni adolescente, è inserita in un contesto post-apocalittico. David Almond, poi, da sempre attento al mito, ne riscrive uno, quello classico di Orfeo e Euridice, facendoli rivivere in due adolescenti inglesi (La canzone di Orfeo, Salani).

Degni di attenzione, per motivi diversi, mi sono parsi anche Mosquitoland, di David Arnold (Rizzoli), Jonas e il mondo nero di Francesco Carofiglio (Piemme) e L’unico ricordo di Flora Banks di Emily Barr (Salani).

Che cosa dovremo attenderci per il 2019? La prosecuzione di questa tendenza o un ritorno in auge del fantasy classico? L’autrice di una delle ultime uscite dell’anno, Figli di sangue e ossa (Rizzoli), la giovanissima Tomi Adeyemi, è salutata come “la nuova Rowling”. Appuntamento tra dodici mesi!

di Matteo Biagi

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Conosci l'autore

Francesco Carofiglio

1964, Bari

Architetto, regista e illustratore, ha lavorato per molti anni come attore e autore teatrale. Scrive soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione. Oltre a L'estate del cane nero (Marsilio 2008, quattro edizioni), ha pubblicato per bur nel 2005 il romanzo With or Without you e per Rizzoli nel 2007 il graphic novel Cacciatori nelle tenebre in coppia con suo fratello Gianrico. Tra i suoi romanzi più recenti ricordiamo Wok (Piemme 2014), La casa nel bosco (Rizzoli 2014), Voglio vivere una volta sola (Piemme 2014), Una specie di felicità (Piemme 2017), Il maestro (Piemme 2017), il libro per ragazzi Jonas e il mondo nero (Piemme 2018), L'estate dell'incanto (Piemme 2019), Prometto che ti darò il mondo (Piemme 2021). Per Feltrinelli ha pubblicato, Cattivi....

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