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Attenzione questo è un libro pieno di magia. La magia vera quella dei folletti e fatine dispettose, quella in cui i maghi decidono di essere maghi e che la magia è nella terra non nelle persone. Un mago decide di studiare e intraprendere questa carriera, e i cialtroni sono eliminati. la duologia dei due personaggi il confine tra bene e male, tutto incorniciato nell'ironia. Un libro non semplice ma comunque interessante per gli amanti del genere
Un' ucronia perfetta. Un fantasy di ambientazione storica arricchito da un corredo di note, anch'esse opere dell'autrice, che contribuiscono alla costruzione di un mondo fantastico. Jonathan Strange, novello mago, viene preso sotto l'ala protettrice di Mr Norrell, ultimo mago praticante rimasto in Inghilterra dai tempi del Re Corvo. Ben presto i due avranno divergenze sull'etica magica, e un'antica profezia è sul punto di compiersi — degno di nota il reame fatato che influenza tanto Arabella Strange che Lady Poole in una storia parallela, letteralmente.
Susanna Clarke ha creato un universo magico senza eguali. Sapientemente intessuto al periodo storico delle guerre napoleoniche, racconta le rocambolesche avventure di Jonathan Strange, aspirante e novello mago praticante che incappa sul cammino di Mr Norrell, un recluso accademico e forse l'unico altro mago rimasto in vita in Inghilterra a praticare la magia. Il romanzo è corredato da annotazioni che contribuiscono alla struttura dell'universo popolato da interessanti personaggi. La incontenibile Arabella Strange ed i misteriosi Childermass e Vinculus. I maghi sognatori Segundus e Honeyfoot, il regale servitore Stephen ed il minaccioso Gentiluomo fino alla sventurata Lady Poole per citarne solo alcuni.
Recensioni
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“Un mago può uccidere con la magia?” domandò Lord Wellington a Strange.
Strange aggrottò la fronte. Parve non gradire la domanda. “Suppongo che un mago possa farlo”, ammise. “Ma un gentiluomo non potrebbe mai”.
Jane Austen, Charles Dickens e Neil Gaiman entrano in un bar.
Sembra essere questa la genesi segreta di Jonathan Strange & il signor Norrell, folgorante debutto dell’inglese Susanna Clarke, narratrice con la passione per il fantastico, l’epoca regency e l’Italia.
La storia si dipana attraverso il primo quindicennio dell’Ottocento; un’ucronia in cui, sullo sfondo delle guerre napoleoniche, maghi gentiluomini (più simili ad Ebenezer Sibly che a Gandalf o Silente) si adoperano per riportare in auge la magia che un tempo soffondeva il mondo e di cui l’Inghilterra sembra essere ancora segretamente intrisa.
La narrazione di Susanna Clarke travalica agilmente i generi: dal romanzo d’appendice all’horror, senza mai rinunciare all’analisi storica e alla critica sociale, raccontando la diversità e il modo in cui essa viene percepita, trattata (e osteggiata) nella mentalità europea e rivelando contraddizioni ancora dolorosamente attuali.
L’ambiguità morale dei personaggi, ben lungi dal renderli sgraditi al lettore, ne fa invece presenze tanto più complesse e interessanti: le figure realmente esistite (come il Duca di Wellington) risultano intriganti quanto personaggi di fantasia, mentre questi ultimi sono così ben costruiti da possedere tutta la credibilità di autentici personaggi storici (come il leggendario Re Corvo, filo conduttore dell’intero romanzo, che non sfigurerebbe all’interno del folklore britannico e invece è frutto della penna dell’autrice).
Il romanzo si prende elegantemente gioco della stucchevole tradizione vittoriana collegata a fate e spiritelli giunta fino a noi, smentendola per dipingere invece queste creature al modo dell’antica tradizione europea: affascinanti, capaci di grandi atti di generosità nei confronti dei loro diletti, ma al contempo pericolose, volubili e spesso crudeli.
Clarke, inoltre, ha un modo particolare di romanticizzare l’Italia, in cui si svolge una parte della storia; i lettori non possono che rimanerne ammaliati, tanto più quelli italiani, poco avvezzi a guardare al proprio paese con meraviglia, quella forma di straniamento positivo che, secondo Tolkien, può dare nuovo lustro alla realtà.
Ed è proprio questo che Jonathan Strange & il signor Norrell realizza: dopo averlo letto è impossibile guardare al mondo senza sospettare che la storia (e la Storia) contenuta tra quelle pagine possa essere almeno un po’ vera.
Recensione di Francesca Della Bona
Si ringrazia il Master Professione Editoria dell'Università Cattolica di Milano
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