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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2020
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“E Jones creò il mondo” è il secondo romanzo della numerosa produzione di Dick; anche se successivamente l’autore svilupperà libri destinati a essere maggiormente noti e seguiti, questo romanzo si legge volentieri. Devo dire che avendo letto già diversi libri di questo autore, al di là di tutto, ogni suo libro mi sembra riuscire a suscitare curiosità.
Distopia/Utopia ironica di Dick nel quale sono già trattati (questo è il suo secondo romanzo) parecchi dei temi che caratterizzeranno la sua produzione, dallo scenario post-apocalittico del futuro, alla fantapolitica e alle visioni speculari di "L'uomo nell'alto castello", ai metariferimenti dell'opera dickiana. Dick non è mai un autore banale e chiunque dovrebbe leggere almeno un suo libro nella sua vita, questo sembra un buon punto di partenza. Da qualche parte si intravedono le potenzialità che romanzi come "Ubik" o "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" porteranno a piena maturazione, ma allo stesso tempo non si prende troppo sul serio ed è assolutamente abbordabile anche per chi cerca un thriller fantascientifico dall'architettura interessante e dalle molte sfaccettature. Si nota un linguaggio più acerbo, certamente meno cervellotico o febbrile dei romanzi successivi, la trama è interessante quel tanto che basta a ravvivare le considerazioni politiche, sociali e filosofiche che sono le sue. Una buona lettura, nonostante tutto.
Nel suo secondo romanzo "E Jones creò il mondo" Dick propone alcuni dei temi che saranno ricorrenti nella sua intera produzione letteraria come i poteri psi capaci di determinare il destino dell'umanità, stato di polizia e poliziotti e donne autoritarie ed autodistruttive. La terza guerra mondiale, combattuta con armi nucleari, ha imposto la creazione di un regime poliziesco che, paradossalmente, difende il diritto di ognuno alla libertà intellettuale e di pensiero secondo un sistema filosofico chiamato "Relativismo di Hoff". Questo sistema però rende la società disunita, gli individui che ne fanno parte non riescono a comunicare tra di loro e ribellarsi quindi ad un governo rigido che riesce a soggiogare la popolazione. Tutto ciò crea terreno fertile per il carismatico Jones, un precog, capace di vedere un anno nel futuro, che ben presto diventerà un leader energico di un movimento per la distruzione di un misterioso plasma spaziale che arriva senza apparente motivo sulla Terra. Jones riuscirà ad incanalare tutti quei sentimenti di odio, di rabbia, di paura che si nascondo nell'animo dei suoi compatrioti e dal loro una causa per cui battersi dopo anni di conformismo ed autorità. Anche nel suo secondo romanzo Dick utilizza la fantascienza non come fine ma come mezzo per la sua critica nei confronti della società americana della sua epoca, che poi, per alcuni versi, non si discosta molto dalla società odierna.
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