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Jules e Jim - Henri-Pierre Roché - copertina
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Jules e Jim - Henri-Pierre Roché - copertina
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Descrizione


Ci sono libri che vengono oscurati dai film che ispirano. Questo è accaduto a Jules e Jim, da cui Truffaut ha tratto nel 1961 uno dei suoi film più celebrati e più amati. Tanti hanno visto il film, pochissimi hanno letto il libro. Così ai lettori rimane ancora da scoprire nel Jules e Jim di Roché uno dei più bei romanzi damore (e di molte specie di amore), un libro che ha una precisione psicologica e una leggerezza di passo che incantano sin dallinizio. Questa storia dei due amici che amano la stessa donna, per anni, e della donna che ama tutti e due, per anni, rimane nella memoria come un archetipo dei giochi pericolosi del sentimento e della passione.
Quando apparve Jules e Jim, nel 1953, Roché era «un adolescente di settantaquattro anni» che pubblicava il suo primo romanzo. E si sa che nel primo romanzo gli scrittori tendono a parlare di se stessi. Ma solo in anni recenti si è potuto constatare quanto ciò fosse vero in questo caso. Jules, Jim, Kathe: in questo triangolo amoroso riconosciamo i tratti di Roché stesso, di Franz Hessel, di Helen Grund e, dietro di loro, il profilo lievemente beffardo di Marcel Duchamp. Roché era un dilettante di genio, un dandy che «conosceva tutti» (diceva Gertrude Stein), un uomo che viveva cercando e trovando il piacere con la sottigliezza di un casuista. Franz Hessel era lo «spione della felicità», grande amico di Walter Benjamin, insieme al quale traduceva la Recherche di Proust, infine un maestro della «prosa breve» (e molto da lui Benjamin imparò, nella prosa e nellarte della flânerie). La bellissima Helen Grund era unallieva di Käthe Kollowitz. Quanto a Marcel Duchamp, era Marcel Duchamp. Ma queste precise corrispondenze fra il romanzo e la vita di Roché non servono, come sempre, che a esaltare la complicazione dellinsieme. Tutta la vita di Roché e tutti i suoi libri, a guardarli bene, sono un groviglio di triangoli che provoca una certa vertigine metafisica. Jules e Jim, i due amanti della stessa donna, non sono anche colui che prende e colui che osserva, legati da unamicizia che è piuttosto una simbiosi, come quella fra Bouvard e Pécuchet? E chi è Kathe, soggetto insolente del desiderio, che vuole disporre sovranamente dei suoi amori, secondo un codice rigoroso di non reciprocità? Ciascun lettore troverà una sua risposta, e non sarà una risposta facile, mentre il romanzo continua a parlarci con limmediatezza e la tranquillità dei libri che nominano qualcosa una volta per tutte.
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Dettagli

6
1987
16 novembre 1987
252 p.
9788845902611

Voce della critica


(scheda pubblicata per l'edizione del 1987)
scheda di Baggiani, A., L'Indice 1988, n. 4

Chi non abbia visto il film (Truffaut, 1961), non ne sentirà il bisogno perché il libro si regge, e si gode, benissimo da solo. Un'insolita biografia, quella di Roché, ripercorsa e costruita con la commossa freddezza di uno stile che riconsegna alla realtà un'oggettività senza psicologismi. I geometrici - e simmetrici - rapporti di Jules e Jim con le donne preludono abilmente al triangolo amoroso di cui Kathe è il vertice, vero fulcro della vicenda che si svolge nella sua ambiguità e pienezza fino all'esito finale deliziosamente mortale - ma solo per Jim e Kathe. La straordinaria Kathe è insieme vita e trasgressione, "reale" ma sorriso arcaico della statua greca, aspirazione a una nuova libertà ("ripartire da zero e ogni volta riscoprire le regole") ma anche, come la prediletta Penthesilea di Kleist, votata all'autodistruzione per un'oscura tensione alla totalità. Ma se Kathe appare come una luminosa e rarefatta figlia ideale di Lulu, è all'avanguardia tedesca degli anni venti, così densa di prospettive, che deve il suo 'imprinting'; ed è a causa dell'atmosfera tra Dada e cubismo che a Parigi e in Germania respirano insieme a lei Roché (Jim) e Franz Hessel (Jules) che la tragedia espressionista si congela in tragedia dai toni quasi cubisti e il romanzo ci appare come un fresco romanzo d'epoca.

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Conosci l'autore

Henri Pierre Roché

1979, Parigi

Ancora giovanissimo, resta orfano di padre, il farmacista Pierre Roché.È cresciuto dalla madre, Clara. Dopo aver frequentato il prestigioso liceo parigino Louis-le-Grand, si iscrive alla Facoltà di Scienze Politiche, nell'intenzione di intraprendere la carriera diplomatica.Cambia però presto idea, e si iscrive all'Académie Julian, per affinare le sue qualità artistiche.Nei primi anni del Novecento, è assiduo frequentatore dei caffè di Montparnasse.Ben presto diviene amico di molti importanti pittori e artisti (tirerà di boxe assieme ad André Derain e Georges Braque).Dopo aver rinunciato a dipingere, sposta la sua passione artistica diventando promotore dell'altrui attività.È fra i primissimi a sostenere Constantin...

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