Langbardar. Sole rosso

Sole Rosso è un libro veramente costruito bene. In un altro contesto storico per la letteratura italiana avrebbe meritato una saga: in alcuni punti si intravede la forzatura data dall’obbligo di sintesi; alcuni episodi, sebbene fondamentali per la trama, occupano poco spazio: sono sicuro che la scrittrice avrebbe preferito dilungarsi molto di più, perché purtroppo la sintesi va a scapito della suspence che, giustamente, deve essere indotta nel lettore. Il libro scorre molto bene per chi è abituato a leggere romanzi storici; è da affrontare anche per chi legge altri generi, perché le vicende di questa ragazza sono lo specchio del momento storico in cui essa vive. Leggere dei Longobardi induce sempre ad un grande rimpianto: che nessuno sia riuscito a riprendere i fasti dell’Impero Romano d’Occidente. Goti, Longobardi, Franchi… in ogni riga scritta si sente il “cattivo odore” del Medio Evo che sta arrivando, dell’epoca oscura che i nostri antenati sono stati costretti a vivere per secoli sino all’arrivo del Rinascimento. Comunque lo consiglio a tutti, soffermarsi di questi tempi a leggere come vivevano le persone normali in quell’epoca può essere di insegnamento e di conforto: va bene l’evoluzione, va benissimo la tecnologia e l’allungamento della vita media, ma leggendo questo libro si può capire veramente la precarietà dell’esistenza, la mancanza di un domani sicuro, la lotta per sopravvivere e via dicendo. A me è piaciuto molto, e spero di leggere di nuovo un’opera di Grazia Maria Francese.