L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un punto di vista interessante ed inconsueto riguardo la specificità triestina nell’ambito del declinante impero asburgico, a confronto con il mito della città italiana irredenta. Certo per apprezzare il lavoro della Silvestri serve un minimo di conoscenza di base riguardo le vicende della regione alto-adriatica nei cinquant’anni tra la terza guerra d’indipendenza e la prima guerra mondiale. Quello che fu il periodo d’oro dell’emporio triestino caratterizzato dal fenomeno degli immigrati “regnicoli”, quasi un venti per cento della popolazione, italiana per provenienza e cultura, eppure giuridicamente straniera, in un contrastato rapporto sia con le autorità amministrative italiane e tedesche che con gli altri residenti triestini di origine slava eppure – a differenza dei primi - legalmente “cittadini” in quanto sudditi dell’impero. Il pregio di questo lavoro è proprio quello di riuscire a illuminare le vicende di una municipalità sostanzialmente italofona, eppure multietnica, multiculturale e inclusiva, che trovava la propria ragion d’essere nella fedeltà personale alla dinastia asburgica (pensiamo a quel simbolo cittadino che è il Castello di Miramare) oltre che in un delicato equilibrio tra città e campagna. La guerra ed il suo esito consentono poi all’autrice un’ultima riflessione sulle modalità del ricongiungimento di Trieste con la “madre-patria italiana” e i lutti che la brutale successione amministrativa in ottica nazionalista avrebbe generato di lì a pochi anni. Tutto ben documentato e raccontato in presa diretta, senza nostalgie: libro non certo economico come prezzo ma consigliato ad ogni appassionato.
Se fa presto a criticare Trieste ma, da metà Triestino d'origine, mi domando e domando ... quale città in Italia è stata più bistrattata che Trieste? Gli Austriaci la usavano, i Sloveni la volevano, i popoli vicini la hanno invasa e depredata; e i Triestini sempre fermi a ribadire la loro ... originalità particolare che vedeva nell'Italia l'unica speranza ... poi venne uno che dichiarò guerra a mezzo mondo e a Trieste ... quando tutto sembrava finito cominciò la mattanza. Nel tutto bisogna mettere in conto tutto.
Libro molto pregevole per il campo di ricerca e l'attenzione ai documenti archivistici e alla bibliografia. Tuttavia alcuni errori. 1. A Penne in Abruzzo non si è mai parlato albanese 2. La riforma scolastica di Giovanni Gentile non aveva affatto bandito i dialetti, come afferma l'Autrice; al contrario, nella scuola elementare erano previsti esercizi (con libri appositamente editi) di traduzione dai dialetti alla lingua nazionale. Furono i ministri successivi ad abolire quest'uso del dialetto. Trieste sconta la sua provincialità, p. es. nell'abituale uso del dialetto, in controtendenza con le principali città. Ed è l'unico posto dove si viene insultati - per motivi assolutamente privati - come "italiano di m*” da persone di madrelingua italiana (non dai soliti slavi, attenzione)! Sarebbe dunque ora che Trieste facesse un esame critico sulla propria identità, evitando mitizzazioni di presunti bei tempi andati e il multiculturalismo politically correct di oggi (una volta tanto che c'era una città orgogliosa di essere italiana, perché dovremmo vergognarcene?).
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore