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Ottimo libro fotografico, scritto da persona competente, che approfondisce numerosi aspetti senza scadere nella solita retorica pro-tibetana a tutti i costi
Finalmente una nuova prospettiva sul Tibet. Il libro e' molto bello, forse potevano ridurre il numero delle foto e migliorare l'impaginazione. Ottimi i testi, molto interessante l'avventura della nomina di questa regione tibetana a Shangri-la 'ufficiale' del governo cinese. Il libro e' anche un piccolo trattato di antropologia del tibet, le lunche didascalie che accompagnano ogni foto sono molto dettagliate ma non eccessivamente accademiche. Si vede che l'autore non e' un semplice 'backpacker' e ha vissuto a lungo in Tibet e sa raccontarlo con passione ma anche con disincantamento, senza cader vittima di quei luoghi comuni che vedono il Tibet come un paradiso incontaminato. Consigliato a chi vuole approfondire la cultura tibetana sul serio e godersi delle belle immagini.
Nel 1933, con la pubblicazione del romanzo Orizzonte Perduto, lo scrittore inglese James Hilton inaugura il mito di Shangri-La, una valle segreta ubicata nelle catene montuose della Cina, non visitando però mai il paese. Nel 1997 il Governo provinciale dello Yunnan decise di promuovere un’imponente spedizione scientifica con l’obiettivo di rivelare la vera ubicazione della valle mitica di Shangri-la, che venne identificata nella Prefettura Tibetana di Diqing, ai confini tra Cina e Birmania, situata tra i fiumi Mekong, Yangtze e Salween e dominata dalla montagna sacra tibetana di Khawa Karpo. “Il lato invisibile dal Paradiso” è il resoconto di due anni di vita e di ricerca nell’area di un antropologo italiano e del fotografo che lo ha accompagnato in una ricerca alla scoperta del lato oscuro di un paradiso inventato. Questo libro svela luoghi e memorie che su cartoline e rappresentazioni mediatiche rimangono invisibili. Dai pellegrinaggi alle montagne sacre a luoghi abitati da avvelenatrici e streghe, da monasteri buddisti alle ultime comunità di tibetani cristiani, da rituali e lavori antichi ad economie moderne e sfruttamenti turistici, da falsi lama ad ideologie ambientaliste, questo libro rivela le contraddizioni che accompagnano l’invenzione di un luogo perfetto e le tracce della memoria collettiva cancellate in questo processo. Dalla recensione de 'La rivista della Montagna'
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