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Lazzaro, vieni fuori - Andrea G. Pinketts - copertina
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Lazzaro, vieni fuori

Descrizione


«Generoso, disponibile con il suo talento, sempre pronto a offrire una prefazione, una presentazione, un consiglio a chi glieli chiedesse, nei suoi libri Pinketts mescolava persone reali a storie inventate, innalzando a personaggi letterari amici e parenti» - Cristina Taglietti, Corriere della Sera

Fra Peter Pan e il Mostro di Düsseldorf, fra Mary Poppins e Mary Reilly, fra pedofili e cinefili, fra Swift e swing, la genesi della letteratura pinkettsiana. Il primo romanzo del celebre scrittore milanese in una nuova edizione arricchita di ben quattro contenuti speciali ("Non sono angeli", "X", "Mister Y" e "Consigli per gli acquisti"). La saga di Lazzaro Santandrea, investigatore improvvisato e alter ego dell'autore, inizia proprio con questo romanzo noir ricco di suspense. La sua ironia sarcastica e irriverente entra nel tessuto sociale, indagando su crimini efferati e irrisolti. Al centro della vicenda l'uccisione di un bambino a Bellamonte, in Trentino, dove Lazzaro è tornato per ritrovare sé stesso e la propria infanzia. Una fiaba d'azione dove, il Bene e il Male si scontrano con il bene o male e ne escono sconfitti. Quando i cani latrano e i maiali abbaiano, quando i nani e i giganti si incontrano nello stesso piccolo paese, allora è il caso che Lazzaro intervenga. Prefazione di Andrea Carlo Cappi.
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Dettagli

2020
3 novembre 2020
292 p.
9788831698702

Valutazioni e recensioni

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Recensioni: 4/5
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Cristiano Cant
Recensioni: 5/5

Dietro un perdente alla leggera il pensieroso grugno dell'uomo che legge dentro se stesso, un'alcolica malinconia teneramente echeggiante il grande Chandler, un linguaggio a tratti diretto, a tratti più attento alla riflessione importante, i ruvidi corteggiamenti spesso infruttuosi, nella sola simpatica parola, la vicenda drammatica che rompe ogni corteccia ludica. Qualcosa come una conoscenza interiore si stende pian piano nelle pagine, la strada dei ricordi ripresi, dei luoghi ritrovati, in una specie di passaggio dal ragazzo all'uomo che spaventa Lazzaro in modo imbarazzante; l'assalto del futuro, la frusta della responsabilità, l'addio ad una stagione di vita che egli non vuole salutare. Questo il tema di fondo del romanzo, che incrocia spesso in una bellissima ironia digressiva tutte queste voci di dentro, le abbraccia come in una morbida contraddizione perenne, come a voler offrire alla narrazione il polso di una triste risata, ricorrente e definitiva, a chiudere ogni sforzo verso chissà quale grande verità. "La conoscenza di una debolezza avvicina di più che la conoscenza di una virtù. La virtù annoia. E' una dichiarazione di redditi umani non tassabile. Mentre mettere le tasse su un tuo difetto per poi abbuonartele è, invece, l'inizio di una promettente complicità". Poi c'è la storia, la cruda morte di alcuni bambini, e lì parte, come in un'immatura e sentitissima rincorsa verso il giusto, l'indagine a scavare dentro questo mistero. Dunque caratteri sballati, famiglie ombrose, alleanze non semplici e risse all'ordine del giorno, un mago nano e un'atelier di donne suadenti, soffiate e coperture, fino alla straziante verità che disorienta e spezza. Lazzaro si butta con franchezza e sentimento in questo, perché "è questo che frega l'uomo, crede che non sia il caso, poi si accorge che forse lo era". Non si smette mai di fare a pugni:"Davide può anche uccidere Golia senza avvertire i Bookmakers".Ma la morale,sotto i tacchi ubriachi e le mascelle ferite, è salva.

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AdrianaT.
Recensioni: 4/5

Ha una scrittura esilarante: battute a raffica, acute, sagaci, sarcastiche, brillanti, intelligenti come raramente si trovano in tale concentrazione in un libro di poche pagine. Nonostante la puzza del sigaro che aleggia per tutto questo rocambolesco gialletto, riesce ad inebriare con le divertenti trovate da marpione incallito, con tutti i suoi goffi slanci ed improbabili eccessi. Eclettico, colto, veloce e denso: fai fatica a stargli dietro - spesso frasi rilette due volte. "Quando fate ridere premeditatamente una donna, metà del lavoro è fatto. L'altra metà quando la fate piangere." A me non ha fatto piangere, ma la prima metà mi basta e mi avanza per apprezzare questo scrittore e personaggio sbalestrato ma efficace, dalla forma mentale sfuggente, difficilmente inquadrabile e per questo imprevedibile ed attraente. Il suo fascino è tutto qui, ma per me è sufficiente per un bel 4.

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Francesco
Recensioni: 1/5

Che delusione!! Interrotta la lettura a metà volume. Noioso. Dal linguaggio stucchevole e lezioso, altro che "gioventù cannibale" ... Un'ironia che non fa ridere né sorridere, da romanzo rosa per educande del primo novecento.

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Conosci l'autore

Andrea G. Pinketts

1960, Milano

pseudonimo di Andrea Giovanni Rodolfo Pinchetti, Andrea G. Pinketts è stato giornalista e autore prevalentemente di romanzi noir. Tra le sue pubblicazioni tutte con Mondadori, si ricordano: Nonostante Clizia (2003), L'ultimo dei neuroni (2005), Ho fatto giardino (2006), Depilando Pilar (2011), Ho una tresca con la tipa nella vasca (2014), La capanna dello zio Rom (2016).Ha vinto numerosi premi, tra cui due edizioni del Mysfest di Cattolica e lo Scerbanenco. Il 20 dicembre 2018 muore a Milano.

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