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Un curioso libro scritto da Angelo Paratico, da 35 anni residente a Hong Kong e che fu pubblicato in lingua inglese nel 2015 - provocando una tempesta mediatica in tutto il mondo - è stato ora tradotta e pubblicata in italiano dalla Gingko Editore di Bologna. Il suo titolo è: Leonardo Da Vinci. Un intellettuale cinese nel Rinascimento italiano, con documenti che illuminano la vita di sua madre, la misteriosa Caterina. La prefazione è del giornalista, scrittore e critico d’arte, Salvatore Giannella. Si tratta di un'eccentrica biografia dedicata a Leonardo e alle sue evidenti influenze orientali, sia a livello artistico che etnico. Vi si discute, documenti alla mano, del capitolo della importazione di schiave mongole, un fenomeno diffusissimo in Italia prima della caduta di Costantinopoli del 1453, eppure rimosso dalla nostra coscienza. Vi si ridefinisce l'immagine di suo padre, Ser Pietro Da Vinci, presentato come un mascalzone e un predatore sessuale che abbandonò il figlio al proprio destino, lasciando che venisse sessualmente abusato dal patrigno, l'Accattabriga, che impalmò la madre di Leonardo, subito dopo che ella ebbe messo al mondo Leonardo. La madre di Leonardo morì a Milano nelle braccia del figlio e vi fu sepolta in uno dei tanti cimiteri estinti della città, forse in prossimità del Fopponino di Porta Vercellina. Questa Caterina fu una schiava tartara o addirittura cinese come suggerisce l’autore? A quel tempo la distinzione fra Tartaria e Cina era tenue, essendo stata sino al 1368 posta sotto al dominio dei Khan mongoli. È dunque possibile che la tesi di Paratico non sia campata in aria e dopo aver letto questo libro sarà difficile non prenderla seriamente in considerazione.
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