L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2009
Anno edizione:
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Attraverso le descrizioni vivide dell’ambiente Mantovano, così come quello Veneziano o Milanese, fino ad arrivare alla Corte d’Inghilterra con Elisabetta I e i suoi consiglieri, mi sono ritrovato più volte in questa situazione. Seduto al tavolo di una tipica osteria del tempo, davanti a un boccale di birra e un piatto di sarde in saor, mi immergevo nelle riflessioni di Biagio Dell’Orso quasi fossi lì con lui. L’autrice si è attenuta ai fatti studiati, sapendo ricreare l’atmosfera del tempo, dove uno “Sherlock Holmes” ante litteram (cit.) indaga con astuzia e la giusta dose di cinismo tra i potenti del tempo. Non è un ambiente facile quello in cui si muove il Capitano di Giustizia: gli interessi in ballo sono molto grandi e sembrano non rimanere all’interno dei confini Italiani. I collegamenti si intrecciano, come guidati dalla bacchetta magica della Silvestrin che tesse la ragnatela unendo i “puntini” tra i personaggi e le città coinvolte nella vicenda. La fine del libro mi ha lasciato un vuoto che sembra tuttora difficile da colmare con una nuova lettura. Mi mancano i personaggi a partire da Biagio Dell’Orso di cui, per fortuna, esiste la possibilità di leggere le successive vicende nel secondo Capitolo “Le Righe Nere della Vendetta”, stessa autrice e stessa casa editrice.
Come al solito Tiziana Silvestrin parte da precisi riferimenti storici, anzi ci racconta i fatti secondo le testimonianze storiche, arricchendoli ovviamente con la sua fantasia (Biagio dell'Orso, per esempio, è un protagonista inventato). Si potrebbe dire che, seguendo una precisa e rigorosa traccia storica, imbastisce un romanzo che appare del tutto veritiero, perché veri sono alcuni personaggi, veri sono stati molti fatti e realistica è la descrizione non solo della corte di Mantova, ma anche di altre sedi di potenti. Il tutto parte da un'apparente lite di Vincenzo Gonzaga, affiancato da un cortigiano scapestrato come Ippolito Lanzoni, e due inglesi, di cui uno, James Chricton, tenuto molto in considerazione dal duca di Mantova, tanto da nominarlo suo consigliere. Il risultato di questo scontro, dapprima verbale, fu la morte del Lanzoni per opera di Crichton, a sua volta ucciso dalla spada del giovane Vincenzo. La giustizia, anche in realtà, seguì il suo corso e il giovane principe Gonzaga venne pubblicamente processato, ma, come era logico attendersi, ne uscì assolto.Ora da questo fatto vero la Silvestrin imbastisce una trama in cui non mancano abili spie, avventurieri, papisti e antipapisti, con la scena che si sposta da Mantova a Venezia, per poi ritornare a Mantova, per approdare poi a Milano e infine in Inghilterra dove può serpeggiare da un momento all'atro una guerra di religione fra cattolici e protestanti, ma che è soprattutto una guerra di potere fra la regina Elisabetta e Maria Stuarda, che poi si concluse con l'affermazione della prima e la decapitazione della seconda. E' un piacere veder scorrere davanti agli occhi la fabbrica del Duomo di Milano, il porto di Londra sul Tamigi, la Venezia opulenta e quella misera, la piccola, ma preziosa Mantova; nulla è lasciato al caso, non c'è né una parola di troppo, né una parola che manca in questo stupendo affresco rinascimentale, la cui lettura risulta notevolmente piacevole.
Romanzo avvincente nella trama, affascinante nelle ambientazioni, intrigante per i personaggi, convincente per riferimenti storici, artistici e di costume. Il lettore, anche il più distratto, inevitabilmente si trova ad appassionarsi alla vicenda, attratto tanto dalle ambientazioni mantovane e veneziane quanto dai personaggi che animano con freschezza e vivacità l'intero romanzo. Un ottimo romanzo, una lettura che mi sento sicuramente di consigliare a chi ama perdersi tra i meandri della storia del XVI secolo.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore