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Lettura di estremo interesse per chi desidera conoscere come funzionavano i finanziamenti dei diversi partiti comunisti nel mondo; infatti, come si apprende da NELLA RUSSIA DEI SOVIET di Albert Londres, del 1920, Lenin distribuiva già allora, gioielli e diamanti degli zar agli accoliti, specialmente ad intellettuali, giornalisti ecc. affinché esaltassero il cosiddetto Paradiso del Proletariato; la pratica si era poi estesa non solo ai "cortigiani" dell'ideologia ma anche ai "chierici" della nuova religione. Lo conferma pure un comunista stesso come Gianni Cervetti con ORO DI MOSCA e non per ultimo ma in modo molto più ampio Valerio Riva in ORO DA MOSCA, sempre con la finalità di finanziare nuove sedi, giornali, riviste radio e TV. Qui Montaldo spiega come i comunisti francesi, disponendo perfino della sovietica BANQUE D'EUROPE DU NORD per controllare tutta una serie di attività economiche lucrative, sostenendo compagni e militanti e promuovere la crescente penetrazione politica da espandersi con i suoi tentacoli di piovra nell'editoria, nell'organizzazione di eventi, l'import/export con l'Est e per il monopolio degli appalti nei comuni comunisti. L'autore era riuscito perfino ad accedere ai conti correnti di tutta una lista di intellettuali - Jean-Paul Sartre compreso - che ricevevano gli "aiuto" sovietici ed agivano come teste d'ariete nel mondo della cultura. In pratica, erano usati secondo le più recenti tesi di Gramsci per la conquista del potere in modo discreto, mediante l'egemonia culturale, senza ricorrere alla violenza, sostituendo le armi e le barricate con la conquista delle elite. È interessante osservare come i generosi sovietici, in un'inaudita prodigalità, disponessero di tante risorse da destinare ai fratelli stranieri all'estero, mente i propri sudditi nell'URSS erano ridotti ad una vita grama, dovendo fare lunghe file per qualsiasi bene di consumo e perfino per alimenti più basici. Per questo, la lettura è oltremodo utile anche se ripetitiva.
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