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Letteratura e viaggio
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Letteratura e viaggio - Pino Fasano - copertina
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Letteratura e viaggio

Descrizione


Preziosi strumenti di informazione e di lavoro per capire, studiare, amare i classici di ogni tempo e procedere a nuove esperienze e scoperte letterarie.
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Dettagli

4
2006
30 giugno 2005
86 p., Brossura
9788842057932

Voce della critica


scheda di Bertini, M. L'Indice del 1999, n. 09

È difficile definire questo volumetto, avvincente e densissimo, senza cadere immediatamente nella trappola più ovvia che insidî i passi del recensore imprudente: cioè nella trappola del mimetismo. Perché la prima definizione che viene alla mente, sfogliandone le pagine, è quella di "itinerario": riflettendo sulla consustanzialità di viaggio e scrittura, Fasano traccia per il suo lettore un itinerario che dai viaggi di Odisseo, da lui stesso narrati con seducente eloquenza alla corte di Alcinoo, arriva sino agli "avventurosi viaggi" degli eroi del Cavaliere inesistente che la narratrice, Suor Teodora, ripercorre con la penna in un vertiginoso inseguimento. Tra i due estremi del percorso si snoda una successione di esempi che ha la peculiarità di includere solo figure notissime, ma illuminandole con prospettive e notazioni inedite: dall’Ulisse dantesco al narratore della cinquantunesima novella del Decamerone, da Ariosto a Cervantes, dal Goethe viaggiatore, che si ritrova a errare in un paesaggio italiano che riecheggia le sue visioni di poeta, a Manzoni che alla metaforicità del viaggio ricorre per descrivere la propria scrittura, dal Leopardi evocatore di Cristoforo Colombo a Baudelaire e Rimbaud, nei versi dei quali il viaggio si svuota di significato conoscitivo per farsi deriva dell’io verso impensati naufragi, sino al Conrad di Cuore di tenebra, a D’Annunzio, a Gozzano, a Calvino. Forse, per una volta, cedere alla tentazione del mimetismo non è del tutto fuori luogo, perché il fascino di questo piccolo libro sta nella coincidenza tra il suo oggetto e la sua impostazione. Quel che Fasano si propone di sottolineare – cioè che scrittura e viaggio sono esperienze gemelle, che di pari passo ci allontanano dal noto e dal familiare per metterci di fronte all’altro e al diverso e portarci, attraverso questo confronto, alla conquista della nostra identità – diventa per il lettore la forma stessa del testo in cui procede, in un cammino ricco di contraddizioni e paradossi, di segrete tensioni e inattese coincidenze. Alla fine, per il lettore-viaggiatore sembra risuonare la risposta di Marco Polo al Kan che gli chiede, nelle Città invisibili, se viaggi per rivivere il suo passato o per ritrovare il suo futuro: "L’altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà".

Mariolina Bertini

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