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Lettere dal fronte a Mario Puccini - Giuseppe Ungaretti - copertina
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Lettere dal fronte a Mario Puccini - Giuseppe Ungaretti - copertina
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Descrizione


Tra le migliaia di soldati italiani impegnati nel 1917 sul fronte isontino, si trovano due scrittori già amici da qualche anno: Mario Puccini, ufficiale in servizio presso il Comando supremo della III armata, e Giuseppe Ungaretti, soldato semplice nel 19° reggimento, dove milita sin dal novembre del 1915 e dove ha maturato le drammatiche esperienze militari ispiratrici delle poesie del "Porto sepolto", pubblicato sul finire del 1916. E dell'accoglienza critica ricevuta da questo libriccino scrive Ungaretti in una delle prime lettere indirizzate a Puccini tra l'aprile e il dicembre di quell'anno funesto; come pure scrive, polemicamente, di d'Annunzio, che fa "le pose plastiche in ginocchio davanti ai feretri dinanzi al fotografo sempre immancabile". Ma in queste lettere Ungaretti racconta anche la sua vita difficile al fronte "macerato di malinconia" e tanto in cattiva salute da essere dichiarato inabile alle fatiche di guerra; per questo sarà avviato a un corso per diventare ufficiale contro la sua volontà di rimanere soldato tra i soldati, ritenendosi inadeguato a comandare e a dare ordini. E poi arriva Caporetto, che in una lettera di novembre Ungaretti racconta in tutta la sua drammaticità: "buttato via come una pietra da una violenza bruta" dopo aver visto "schiantati" tanti "docili, poveri compagni".
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Dettagli

2014
15 gennaio 2015
68 p., Brossura
9788877686718

Conosci l'autore

Giuseppe Ungaretti

1888, Alessandria d'Egitto

Giusepope Ungaretti è stato un poeta, scrittore, traduttore e giornalista italiano. Figlio di genitori lucchesi, trascorse in Africa gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. Determinante fu il soggiorno a Parigi, dove si trasferì nel 1912 e dove frequentò alcuni dei personaggi più notevoli della cultura francese (Apollinaire, Breton, Derain, Braque, Picasso) e anche scrittori italiani che di Parigi avevano fatto in quegli anni la loro seconda patria, come Soffici, Palazzeschi, Savinio. Attraverso questi ultimi U. stabilì un contatto forse non profondo, ma certo significativo, col futurismo italiano, ed è infatti sulla rivista futurista «Lacerba» che vennero pubblicate in Italia le sue prime poesie. Tornato in Italia nel ’14,...

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