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Lettere. Vol. 2: Libro II - Pietro Aretino - copertina
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Lettere. Vol. 2: Libro II - Pietro Aretino - copertina

Descrizione


Il primo libro delle Lettere era appena stato pubblicato (gennaio 1538) che su Aretino si abbatterono i fulmini di nemici vicini e lontani. In laguna si tentò di promuovergli contro un processo per bestemmia e sodomia; fuori, probabilmente a Milano, si imbastì, di su materiali berniani, una Vita tale da sconvolgere un controcanto feroce rispetto alla celebrazione proposta nell’epistolario. Lo scrittore dovette ricorrere a tutti i mezzi a disposizione sua e dei molti potenti amici per recuperare il credito perduto – agli occhi soprattutto dell’imperatore – e legittimare di bel nuovo figura e ruolo. Ci riuscì, e in tempi relativamente brevi, dando prova di una capacità di azione ben più matura rispetto al vociare scomposto degli anni romani e mantovani. A suggellare il recupero pieno della normalità, nell’estate del 1541 maturò il progetto di rilancio del primo libro delle lettere e la contemporanea proposta di un secondo, ambedue affidati alle cure editoriali di Lodovico Dolce e ambedue pubblicati di lì a un anno, nell’agosto 1542. Nella «giunta» del primo libro e nel secondo non compare nessun accenno all’impasse appena superata. Vediamo invece Aretino compiacersi dell’attenzione a lui riservata dalle corti europee e di pressoché tutti i potentati italiani. Commenta gli avvenimenti politici e militari del momento; si cruccia per i ritardi nel pagamento della pensione; tenta invano di recuperare ottocento scudi che gli ha perso al gioco, in Francia, Gianambrogio degli Eusebi; interviene con successo in favore di amici o conterranei processati; dà notizie delle opere pubblicate e di quelle in corso; ricorda luoghi e amici del passato; elogia la vita semplice e critica gli eccessi nello studio; s’impegna nella promozione di opere di Tiziano e di altri artisti amici suoi; allega versi d’occasione e l’intero capitolo Ne la morte del Duca d’Urbino.
Il volume è corredato degli apparati d’obbligo: Nota al testo, Glossario, Indici finali.

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Dettagli

1998
1 dicembre 1998
608 p., ill. , Rilegato
9788884022622

Conosci l'autore

Pietro Aretino

1492, Arezzo

Scrittore italiano. Di umili origini, abbandonò giovanissimo la famiglia per l’apprendistato di pittore a Perugia (1506 o 1507). Dopo i primi esercizi poetici di carattere petrarchesco (Opera nova, 1512), si trasferì a Roma nel 1517 e si impose come libellista con le Pasquinate, sonetti satirici che richiamavano nel nome le anonime proteste anticuriali che si usava affiggere sul torso marmoreo del Pasquino presso piazza Navona. Allo stesso periodo appartengono le sue prime commedie, Farza e La cortigiana (1525). Ma quando, nel 1526, illustrò nei Sonetti lussuriosi le incisioni erotiche di M. Raimondi, venne fatto segno di un attentato (ispirato dal datario pontificio G.M. Giberti) e costretto alla fuga. Rifugiatosi presso l’amico e protettore Giovanni dalle...

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