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Apprezzabile tuttavia non il miglior romanzo della Kalogridis
Un romanzo spaccato in due. E non solo perché le protagoniste sono due, Caterina Sforza in primis, e poi Dea, la lettrice di tarocchi che dà il titolo alla versione italiana (sorvoliamo sul fatto che tale scelta ne abbia completamente stravolto la priorità, che in lingua originale era di Caterina), ma spaccato in due anche dal punto di vista narrativo. Fino a circa metà l'ho trovato pesante, ripetitivo, senza contare che anche linguisticamente l'uso di coppie aggettivali in asindeto mi è sembrato un po' bizzarro: spesso rischia di spezzare il ritmo della narrazione, che essendo in prima persona permetterebbe di "ascoltare" le parole della protagonista - almeno nella versione italiana - come se ce l'avessimo davanti. Ci sono poi alcuni passaggi in cui si poteva risparmiare qualche parola, sempre in senso strettamente linguistico, come in ...finestre illuminate di luce o ...capelli neri corvini (p. 172), in cui è evidente la ridondanza. Nella seconda parte però cambia. E in meglio, direi: mi sono ritrovata a non riuscire più a staccare gli occhi dalle pagine, l'ho finito in un giorno appena. Mi è piaciuta tanto la storia di Caterina Sforza, anche se non mi spiego perché l'autrice abbia ignorato il suo secondo matrimonio, quello con Giacomo Feo, e abbia scelto di far nascere come sua prima figlia Bianca, che nella realtà è stata la terzogenita, dopo i fratelli Ottaviano e Cesare. Per concludere una parola sul finale: non è stato quello che mi aspettavo, e non per colpa della Storia, che per fortuna l'autrice non ha modificato ricercando, come fanno in molti, un happy end a tutti i costi; però mi sarebbe piaciuto saperne di più su Caterina, e anche su Dea, invece mi sono trovata davanti a dieci righe scritte quasi di getto, che francamente mi hanno deluso. Ecco perché non merita il massimo, che però ottiene lo stesso grazie alle tanto precise quanto mai noiose descrizioni delle vicende storiche italiane di quell'epoca, che mi hanno davvero appassionato.
Non conoscevo l'autrice, ma ero piena di aspettative per il "romanzo storico" in se'. La mia valutazione premia sicuramente la grande capacita' narrativa colma di dettagli che denota un'indiscussa preparazione, mentre il contenuto e la trama in generale mi hanno un po' deluso, in quanto privi di sorpresa.
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