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La migliore edizione di un grande classico della storia del pensiero filosofico.
Forse inaspettatamente, il pensiero dell'ultimo Hegel presenta un drastico ripudio della struttura dialettica come cosmologia gnostica. L'ottimistico scenario della vita umana entro un mondo dove il pantragismo è sempre conservato-superato dal panlogismo svanisce davanti alla constatazione del persistere della coscienza infelice nelle singole soggettività prede dell'Assoluto. Durante la famosa parte dedicata all'"astuzia della ragione", nella "Introduzione generale" alle "Lezioni sulla filosofia della storia", Hegel approda a un netto distinguo fra l'alienazione ("Entäusserung") dello Spirito assoluto, che sarà pure riconciliabile ("Versöhnung") con se stesso, e l'estraniazione ("Entfremdung") dello spirito soggettivo e personale, il quale invece non ne può ricavare alcuna consolazione e conforto. La storia "non è [più] il terreno della felicità. I periodi di felicità sono in essa pagine vuote" (Hegel, op. cit., II, 2 a); "la sorte degli individui è interamente subordinata al destino dello spirito" e gli "uomini sono defraudati della felicità da una storia che si prende gioco di loro" (Ricoeur, "Il male. Una sfida alla filosofia e alla teologia", pp. 38 e 40). Con ciò la riflessione hegeliana giunge a criticare ogni intenzionale identificarsi delle singole coscienze nei confronti dell'Assoluto, che strumentalizza gl'esseri umani per il suo presunto progresso provvidenziale, li sfrutta e li rende vittime passive d'un'architettura e d'un progetto fatalistici mostruosamente maligni. Ma il quesito posto da Hegel è più sottile: anche denunciato lo stato delle cose, descritta senza ingannevoli travisamenti l'oggettiva drammaticità del reale, che fare? Ha senso opporvisi, resistere, contestare? La storia ribadisce che fin qui non c'è scampo: o adattamento sino alla coscienza felice alienata o martirio. Hegel non s'azzarda a suggerire possibili strategie risolutive, conclusa l'esposizione disincantata non aggiunge alcuna prescrizione valoriale e comportamentale.
Me lo hanno fatto leggere al liceo, e mi è piaciuto molto. Come ha detto il recensore sopra di me, è l'esposizione pratica dell'Assoluto.Leggendo dopo qualche anno la scienza della logica, mi sono accorto di quanto questo libro sia piu leggibile rispetto alla logica! Non sono la stessa cosa, perché la scienza della logica entra nel vivo della dialettica filosofica, però questo libro è già un buon inizio per conoscere hegel.
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