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Debora Omassi, con una scrittura che arriva diretta al cuore, cruda ma traboccante della freschezza di una giovane autrice, senza lasciare spazio all'immaginazione ci mette a parte di un mondo impenetrabile, attraverso gli occhi di una ragazza che prova e riprova in cerca della propria strada.
La divisa nasconde i più deboli, quando la indosso non sembro né donna né uomo, solo un soldato.
Barbara vorrebbe guardarsi allo specchio e riconoscersi. Mentre cerca di pagare l'affitto con qualche servizio fotografico e prova a esercitare il suo fascino, non smette di domandarsi: «Chi sono? Cosa vede la gente in me?».Perché lei, ventiquattro anni, in quel corpo magnetico di cui si serve come fosse una bacchetta magica dal potere sconosciuto, non ci si sente. O meglio: Barbara, in quel corpo, si sente un ragazzo.Nell'esercito vede l'occasione per riscoprirsi e andare altrove, lontana, spingersi oltre ogni limite per ritrovarsi e nascondersi sotto una divisa. Ma una volta dentro, tornare indietro sembra impossibile: allenamenti estenuanti, lenzuola ripiegate al millimetro, caporali senza scrupoli. Non bastano Luna, la minuta ragazzina con la forza di un leone e fedele alleata, e Salvatore, il suo punto di riferimento tra quelle mura grigie, ad alleviare il ricordo della famiglia e del fidanzato di una vita che la aspetta a casa. E così, dentro e fuori si mischiano in un caos, e Barbara comprende la portata di quella sfida solo quando ormai ha messo in gioco tutta se stessa. Il soldato Barbara ha giurato, ma si troverà di fronte a un'altra scelta: rimanere o andarsene? Debora Omassi con una scrittura che arriva diretta al cuore, cruda ma traboccante della freschezza di una giovane autrice, senza lasciare spazio all'immaginazione ci mette a parte di un mondo impenetrabile, attraverso gli occhi di una ragazza che prova e riprova in cerca della propria strada. In fondo, solo sbagliando possiamo capire chi siamo, e iniziare a vivere.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ho trovato il libro scorrevole, ma ci sarebbe da dire parecchio sui contenuti. Finché lo si identifica come un romanzo, va benissimo: ma darlo per storia vera al 100% della vita di caserma è irrealistico. A partire dal titolo e il fatto che la protagonista in libera uscita non ci sia andata praticamente mai. Personaggio maschile assurdo, il fidanzato si intende, con un finale forzatamente da pseudo Happy family. Il libro Parte bene, ma si smarrisce nel mentre.
Chi sono io? Questa è la domanda che, almeno una volta nella vita, ognuno di noi si è posto. Di solito viene malamente masticata da quegli anni che ricoprono il periodo adolescenziale, per cui ci ricordiamo solo di un momento di leggero disagio. Altre volte, invece, ce lo trasciniamo dietro. Dentro. Il tema del disagio, in qualche modo, appartiene a tutti, ma il grado di sensibilità di ognuno ne varia i parametri: sfiorare appena, fare male. È quello che accade a Barbara, la protagonista di "Libera uscita". La sua voce, forte e fragile allo stesso tempo, trova il coraggio di esporsi, di mettersi a nudo. Di scoprire, anche col rischio di perdere tutto, la risposta alla domanda. È un libro feroce. Perché parla di cose che non si possono dire. Di pensieri che si scacciano sul fondo. Di quanto il giudizio degli altri ci influenza e ferisce. Del dolore che si prova a non parlare la stessa lingua, non solo di alcuni esseri umani, ma proprio di un gruppo di loro che ti devono appartenere per nascita, per genere. Ma la vita va avanti e il cambiamento avviene. Sia che lo inneschiamo noi, sia che lasciamo fare alla strada o alla vita. Barbara lo fiuta, lo precede e lo affronta. Come dovrei fare io, come dovremmo fare tutti. Passato l'uragano, c'è qualcosa che resta. E forse è così che si misura il valore. Gli oggetti resistono, le persone restano. Nella scrittura di Debora mi sono ritrovata, è sottile e tagliente. Mescola immagini dure e sensuali. Misura il ritmo, ti avvolge e, senza neanche accorgertene, sei arrivata alla fine.
Una ragazza alla ricerca di sé, prima lasciando la quotidianità, il lavoro di modella e il proprio nido d'amore per una caserma... poi con un cammino inverso, dopo mille tormenti, guai e ripensamenti, davanti al rischio di perdere gli affetti più veri. Una storia ben scritta e che racconta anche il mondo militare, con i suoi aspetti incomprensibili per chi non ha mai frequentato una caserma. Fa ben sperare che un colosso come Rizzoli punti su autori (un'autrice, in questo caso) così giovani, e non solo su volti famosi della tv e youtuber quindicenni.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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