(Alessandria 1932) saggista e narratore italiano. Docente di semiotica, collaboratore di numerose testate (La bustina di Minerva, 2000, è una selezione di testi dall’omonima rubrica su «L’Espresso»), ha fatto parte del Gruppo 63 e ha svolto indagini in molte direzioni: i suoi saggi spaziano dall’estetica medievale (Il problema dell’estetica in Tommaso d’Aquino, 1956; Arte e bellezza nell’estetica medievale, 1987), alla semiotica (Trattato di semiotica generale, 1975; Semiotica e filosofia del linguaggio, 1983; La ricerca della lingua perfetta, 1993), soffermandosi sui codici della comunicazione artistica (Opera aperta, 1962; Apocalittici e integrati, 1964). Noto per le brillanti inchieste sulla cultura di consumo (Diario minimo, 1963; Il superuomo di massa, 1976; Sette anni di desiderio, 1983; Il secondo diario minimo, 1992), ha ottenuto un successo mondiale con il romanzo Il nome della rosa (1980, premio Strega), thriller gotico d’ambientazione medievale e conventuale che sviluppa, con lucido razionalismo, la fitta trama di un dibattito ideologico. Più elaborati, nel linguaggio e nella tecnica compositiva, i romanzi successivi (Il pendolo di Foucault, 1988; L’isola del giorno prima, 1994; Baudolino, 2000; La misteriosa fiamma della regina Loana, 2004; Il cimitero di Praga, 2010; Numero zero, 2015). Critico verso le concezioni ontologiche dell’interpretazione, ha posto l’accento sulla relazione autore-lettore in diversi scritti: La struttura assente (1968), Lector in fabula (1979), I limiti dell’interpretazione (1990), Sei passeggiate nei boschi narrativi (1994, conferenze tenute alla Harvard University nel 1993), Tra menzogna e ironia (1998), Sulla letteratura (2002), Dire quasi la stessa cosa. Esperienze di traduzione (2003). Si ricordano inoltre: La definizione dell’arte (1968), Le forme del contenuto (1971), Sugli specchi e altri saggi (1985), Kant e l’ornitorinco (1997), Storia della bellezza (2004), A passo di gambero (2006), Dall’albero al labirinto (2007) e la felice traduzione dei funambolici Esercizi di stile (1983) di R.Queneau.