Nazim Hikmet è stato un poeta turco. Soggiornò a Mosca dal 1921 al 1923 e, una seconda volta, dal 1923 al 1928, entrando in contatto con la cultura sovietica di avanguardia. Tornato in patria, nel 1938 fu condannato a 28 anni di carcere per opposizione alla dittatura di Kemal Atatürk. Nel 1950 fu liberato e si trasferì nell’Unione Sovietica, dove morì. Dotato di una profonda conoscenza sia della cultura orientale sia di quella occidentale, Hikmet usò modi espressivi assai vari, ma sempre in una lingua semplice e diretta, nell’intento di comunicare a tutti, con i suoi versi, la ricchezza della sua esperienza umana e politica e la tragicità della condizione storica della sua gente. Della sua vasta produzione lirica ricordiamo il poema epico In quest’anno 1941 e le Poesie d’amore (1933-62). Postumo è apparso in Francia nel 1963 il romanzo autobiografico I romantici (nt). Fra le opere teatrali di Hikmet ricordiamo Ma è poi esistito Ivan Ivanovic?, satira del burocratismo staliniano, rappresentata a Mosca nel 1956, nei primi tempi del «disgelo» sovietico.
Fonte immagine: Illustrazione di Hernandez Mancia Andersson