(Heisler, Alberta, 1927 - Edmonton, Alberta, 2011) scrittore canadese. Ha abbracciato lo sperimentalismo e la metanarratività promosse dall’adesione al pensiero postmoderno, modellando una scrittura frammentata, ricca di citazioni letterarie. Un primo «trittico» di romanzi, Le mie parole ruggenti (Words of My Roaring, 1966, nt), Lo stallone (The studhorse man, 1969, nt) e L’indiano (Gone indian, 1973, nt) esplora i racconti delle praterie canadesi fondendoli con il mito greco-romano. Terre morte (Badlands, 1975, nt) offre una parodia della quest tradizionale, narrando la ricerca ossessiva di fossili di dinosauro da parte di un paleontologo canadese. La sua produzione poetica, in gran parte confluita in Tutti gli appunti (Completed field notes, 1989, nt), riprende le tematiche di quella narrativa ma con un uso «irriverente» del linguaggio, volto a espanderne i confini. Le posizioni teorico-critiche di K. sono espresse in L’incantevole inganno delle parole (The lovely treachery of words, 1989 nt).