(Guthrie, Kentucky, 1905 - Stratton, Vermont, 1989) scrittore, poeta, saggista statunitense. Esordì nella rivista «The Fugitive», e presto entrò a far parte del gruppo degli Agrarians (Agrari), con J.C. Ransom, A. Tate e altri, che postulavano un attivo ritorno ai valori del Sud rurale, in netta polemica con l’industrialismo del Nord e il New Deal rooseveltiano. Nel 1930 iniziò la carriera di insegnante universitario, culminata a Yale. Nel frattempo era passato dal conservatorismo iniziale a posizioni liberal-democratiche e antirazziste. W. si affermò come scrittore grazie a una serie di romanzi che vanno da Il cavaliere della notte (Night rider, 1939), tragica evocazione dei sanguinosi conflitti della cosiddetta guerra del tabacco del 1905 nel Kentucky, a Tutti gli uomini del re (All the king’s men, 1946), storia della fortuna e del crollo di un boss politico, che ottenne il premio Pulitzer e nel ’49 fu portata sullo schermo, ai racconti di Il circo in soffitta (The circus in the attic, 1948), al romanzo Nel vortice del tempo (World enough and time, 1950). La narrativa di W., fedele ai moduli storici della cultura meridionale, li supera per rappresentare, con un linguaggio sostanziato di eloquenza e gremito di echi biblici, la problematica morale e politica del Sud, con i suoi sensi di colpa ma anche con il trauma della sconfitta e la difesa disperata della propria identità, resa più acuta dal pregiudizio razziale. W. contribuì con una nutrita opera saggistica allo sviluppo del new criticism. Compose anche brevi componimenti lirici e più ampi poemi narrativi, di estrema eleganza e levigatezza intellettuale, tra cui Fratello dei draghi (Brother to dragons, 1953, nt), Promesse (Promises, 1958, nt), Incarnazioni (Incarnations, 1968, nt), Ora e allora (Now and then, 1978, nt), vincitore di un altro premio Pulitzer, Ritratto di un padre (Portrait of a father, 1988, nt).