Propr. A. Leon M., attore statunitense. Dopo la copertina su «Life» come il più decorato fante americano della seconda guerra mondiale, torna a praticare mille mestieri. L'esordio giunge improvviso (Codice d'onore, 1948, di J. Farrow) seguito da una prova di naturale intensità (Gioventù spavalda, 1949, di K. Neumann). J. Huston filtra la sua esperienza bellica indagando il conflitto tra paura e valore nel tormentato La prova del fuoco (1951), tratto da un romanzo di S. Crane. Messo sotto contratto con la Universal, M. è protagonista prima del western a basso costo (I predoni del Kansas, 1950, di R. Enright), vivace (Duello al Rio d'argento, 1952, di D. Siegel) ma convenzionale (I senza legge, 1953, di N. Juran), poi di produzioni più ricche (Passaggio di notte, 1957, di J. Neilson) e di originale introspezione (La pallottola senza nome, 1959, di J. Arnold). Interpreta intanto sé stesso in All'inferno e ritorno (1955) di J. Hibbs, debole riduzione delle sue omonime memorie di guerra, restando attore vigoroso nell'avventura (Agguato nei Caraibi, 1958, di D. Siegel), ambiguo e passionale nel dramma a sfondo politico (Un americano tranquillo, 1958, di J.L. Mankiewicz). Torna al western per mano di Huston (Gli inesorabili, 1960) ma vi resta legato attraverso opere convenzionali (Pistole roventi, 1966, di E. Bellamy). Muore in un incidente aereo.