Roberto Pazzi è stato un poeta e narratore italiano. Tradotto in diciotto lingue, ha esordito in poesia con una silloge apparsa sulla rivista Arte e poesia nel 1970, prefata da Vittorio Sereni; tra le raccolte di versi Calma di vento (Garzanti, premio internazionale E. Montale 1987), Il filo delle bugie (Corbo, 1994), e La gravità dei corpi (Palomar, 1998). Il suo esordio narrativo avviene nel 1985 con Cercando l'Imperatore, prefato da Giovanni Raboni (Marietti 1985, Garzanti 1988, Tea 1997, premio Bergamo, premio Hemingway, premio Selezione Campiello 1985) "storia di un reggimento russo disperso in Siberia, durante la Rivoluzione Russa, in cerca dell'Imperatore", dalla critica concordemente collocato sulla linea fantastico-visionaria della nostra narrativa, quella meno frequentata nel Novecento italiano. Seguono poi alcuni romanzi, dove la storia si fa pretesto di reinvenzione fantastica su una linea di pensiero antistoricistica: La principessa e il drago (Garzanti 1986, finalista premio Strega 1986), La malattia del tempo (Marietti 1987, Garzanti 1991), Vangelo di Giuda (Garzanti 1989, superpremio Grinzane Cavour 1990, ristampato da Baldini&Castoldi nel 1999), La stanza sull'acqua (Garzanti 1991). Con Le città del dottor Malaguti (Garzanti 1993) la sua narrativa, pur rimanendo di ispirazione visionaria, approda al presente, alla cronaca italiana di questi anni, alla città dove il narratore vive, Ferrara. Ecco allora i romanzi successivi, Incerti di viaggio (Longanesi 1996, premio Selezione Campiello, superpremio Penne-Mosca 1996), Domani sarò re (Longanesi 1997) e La città volante (Baldini & Castoldi 1999), finalista al Premio Strega, presentato da Dario Fo e Sebastiano Vassalli. Un altro romanzo, Conclave è del 2001 edito da Frassinelli (Premio Scanno, Premio Super-Flaiano, Premio Comisso, Premio Zerilli Marimò, Premio Stresa); ma ricordiamo anche L'erede (Frassinelli, 2002). Nel maggio del 1999 ha ideato e diretto a Ferrara un convegno letterario internazionale su L'Immaginario Contemporaneo, che ha coinvolto, fra gli altri, Yves Bonnefoy, James Hillman, Alain Robbe-Grillet, Tzvetan Todorov, Tahar Ben Jelloun, Assia Djebar, Ben Okri, Viviane Forrester, Abraham Yehoshua e Dario Fo. Ha presieduto Ferrara Letteratura e ha scritto per il Corriere della Sera e sulle pagine culturali di diversi quotidiani italiani.
In occasione della sua scomparsa, l'amica Dacia Maraini ha scritto: "Roberto era un uomo allegro, vitale, innamorato della vita. È difficile pensarlo morto, privato delle parole che erano il suo strumento più fertile e glorioso. I suoi libri storici stanno lì a dimostrare la passione che coltivava per la memoria come costruzione di sensualità e di pensiero".
Fonte immagine: edizioni La Nave di Teseo