Vanni Scheiwiller è stato un raffinatissimo editore italiano. Nel 1951 il padre Giovanni Scheiwiller gli propone di sostituirlo alla direzione della sua piccolissima, eppure già rinomata casa editrice, con la leggendaria collana All’insegna del pesce d’oro composta da monocromi volumetti «7,5 x 9,5 cm» a tirature decisamente limitate. Fino all’improvvisa scomparsa nel 1999 dedicherà ogni sua energia alla “missione” consegnatagli dal padre, aggiornando e reinventando quel peculiarissimo modo di essere «editore d’arte e letteratura».
Viene ricordato da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo come un intellettuale sempre "in febbrile e affaccendato movimento". In questo senso è emblematica la bellisima poesia Improvviso dedicatagli da Camillo Sbarbaro:
«Vivendo sulla rete ferroviaria, / che mi troviate a casa tanto dubito, / che ho scritto sulla porta torno subito, / uscito un momentino a prender aria».
Della sua attività si ricordano circa 3.000 titoli dati dalle stampe e 40 collane progettate e varate («i librai mi accusano – giustamente – di avere più collane che libri»).
Desiderio irrealizzato, quello di stampare il catalogo «dei libri che non ho pubblicato, delle occasioni mancate, delle speranze tradite; sarà un catalogo bellissimo, tutto di libri bellissimi, senza paragone con quanto ho saputo realizzare».
Il suo ricco Archivio è custodito al Centro Apice (Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) dell'Università degli Studi di Milano, che il 26 e 27 novembre 2024 ha dedicato una due giorni di studio al ricordo dell'editore in occasione dei 90 anni.
Fonte immagine: presentazione del Convegno Vanni fa 90. Memoria ed eredità del più grande piccolo editore italiano del Centro Apice