"Nome d'arte di S. Kaminker, attrice francese di origine tedesca. Entra nel cinema giovanissima, partecipando a numerosi film in ruoli secondari. Si impone nel 1947 con Dédée d'Anvers di Y. Allégret che inaugura una cospicua serie di caratterizzazioni di personaggi femminili dal fascino forte e torbido, incarnazioni perfette di certi modelli di donna canonizzati dalla letteratura naturalista francese (La ronde, 1950, di M. Ophüls; Casco d'oro, 1952, di J. Becker; Teresa Raquin, 1953, di M. Carné; I diabolici, 1954, di H.-G. Clouzot; La selva dei dannati, 1956, di L. Buñuel). La strada dei quartieri alti (1958) di J. Clayton, realizzato in Inghilterra, le procura un Oscar e una vasta fama internazionale, confermata dai film successivi (Adua e le compagne, 1960, di A. Pietrangeli; Vagone letto per assassini, 1965, di C. Costa-Gavras; La nave dei folli, 1965, di S. Kramer). Nelle interpretazioni successive mette splendidamente a profitto la sua maschera chiusa, quasi truce, in ruoli di donna di grande coraggio e fermezza d'animo (L'armata degli eroi, 1969, di J.-P. Melville; Le Chat, l'implacabile uomo di Saint-Germain 1971, di P. Granier-Deferre, dove recita per la prima volta al fianco di J. Gabin; La vita davanti a sé, 1977, di M. Mizrahi, Oscar per il migliore film straniero, in cui interpreta una ex prostituta ebrea scampata ai lager nazisti). Scrive anche un libro di ricordi, La nostalgia non è più quella d'un tempo (1977) e un romanzo, Addio Volodia (1984)."