Tullio Pericoli nasce a Colli del Tronto (Ascoli Piceno) nel 1936. Dal 1961 vive a Milano dove si afferma come pittore e disegnatore. I suoi disegni dal tratto elegante e leggero, così come i suoi acquerelli, sono tuttora pubblicati sulle principali riviste, quotidiani e sulle copertine dei libri di molte case editrici. A partire dagli anni '70 inizia a collaborare con la rivista «Linus», con il «Corriere della Sera» (dal 1974), con «L'Espresso» e «la Repubblica». Nel 1987 Livio Garzanti gli affida l'incarico di realizzare, in un salone della casa editrice, una pittura murale. Nel 1990 pubblica Ritratti arbitrari da Einaudi. Espone a Milano (Attraverso il disegno è il titolo dell'ampia mostra ospitata a Palazzo Reale nel 1991), Parigi e Monaco. Riceve il Premio Gulbransson dall'Olaf Gulbransson Museum di Tegernsee (1993) e presenta una mostra dal titolo Il tavolo del re ospitata al Gulbransson Museum e poi a Bamberg, Francoforte e New York. Nel 1995 si avvicina al teatro disegnando scene e costumi per diverse opere. Il volume Terre (Rizzoli), edito anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, raccoglie una selezione di opere sul tema del paesaggio. Di questi dipinti si tiene un’ampia mostra a Palazzo Lanfranchi a Pisa all’inizio del 2002. Nello stesso anno la casa editrice Adelphi pubblica il volume I ritratti, una raccolta di 577 volti di personaggi, soprattutto letterari, parte dei quali viene esposta nel 2003 allo Spazio Oberdan di Milano. Per l’occasione Adelphi edita un nuovo volume di ritratti dal titolo Otto scrittori. Nel 2004 pubblica inoltre La casa ideale di Robert Louis Stevenson (Adelphi) e Viaggio nel paesaggio (Edizioni Nuages). Nel 2005 esce presso Bompiani L’anima del volto. Nel 2012 pubblica Attraverso l’albero. Piccola storia dell’arte (Adelphi) e 80 ritratti per 10 scrittori (Mondadori). Nel 2013 esce per Adelphi il volume antologico I paesaggi. Una parte delle opere contenute nel volume costituiscono una mostra ospitata dal MART di Rovereto l’anno successivo. Nel 2014, Adelphi pubblica Pensieri della mano. Nel 2019 riceve il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna (Premio Dessì).