Poeta, scrittore e critico letterario, laureato in giurisprudenza. Nel 1968 esordisce con la pubblicazione della silloge Stella polare, per le edizioni di Crisi e Letteratura, una rivista letteraria di cui è redattore. Fin dagli esordi appaiono chiari i suoi riferimenti letterari: il simbolismo francese, il surrealismo e l’ermetismo. Frequenta il poeta Mario Luzi, a Firenze, e dopo la morte del padre inizia a scrivere poesie nel suo dialetto di origine, quello della provincia di Caserta. La stagione neodialettale si apre con Mal’aria, il primo volume di poesie in dialetto, pubblicato nel 1990 con l’introduzione critica di Franco Loi; seguono 'O ssupierchio (1993), 'A canniatura (1993), Cecatèlla (1995), Semmènta vèrde (1996), Giro di casa (2001) e Disperse (2008). Tutta la sua opera poetica, in lingua e dialetto, è raccolta in La draga le cose (Caramanica). È presente, con alcuni testi, nei tre volumi mondadoriani (I Meridiani) curati da Franco Brevini, La poesia in dialetto- Storia e testi dalle origini al Novecento, cui ha collaborato anche come traduttore di poeti napoletani dal ‘500 al ‘900. È stato tradotto in francese, inglese, spagnolo, olandese, serbo-croato.