"Propr. Andrew Warhola. Artista e regista statunitense. Disegnatore pubblicitario, inizia a esporre agli inizi degli anni '60 con i famosi dipinti delle bottiglie di Coca-Cola e delle minestre Campbell's, operando nell'ambito della pop art e usando a partire dal 1963 esclusivamente la tecnica del riporto fotografico. Nel 1966 passa dietro la mdp e realizza una serie di film (circa un settantina) che rientrano nel filone del cinema underground. La sua produzione – caratterizzata da bassi costi, tempi brevi di lavorazione e lunghe riprese in tempo reale – utilizza le immagini dell'attualità, del cinema e della televisione iterandole sino a ottenere una sorta di «rumore esclusivamente visivo» staccato dal significato originario. Mettendo in discussione le nozioni di «realismo» e di «verosimile», concentra l'attenzione dello spettatore sul mero atto di filmare, attivando una notevole destrutturazione nei confronti del cinema commerciale. Dopo aver operato una distruzione dei miti hollywoodiani con Tarzan and Jane Regained... a Sort of (Tarzan e Jane riconquistati... una sorta di, 1963) si scaglia contro i film d'azione e d'avventura con gli statici e muti Kiss (Bacio, 1963), Sleep (Sonno, 1963), Eat (Mangia, 1963) e Empire (1964, contemplazione parossistica dell'Empire State Building della durata di otto ore) in cui la dilatazione del tempo è spinta a limiti estremi. Inaugura e promuove lo spazio del fuori campo con lo «scandaloso» Blow Job (Pompino, 1964) dove l'inquadratura fissa sul viso di un giovane mostra le emozioni suscitate da una fellatio, e mette in scena la degenerazione dell'intero sistema cinematografico con i documentaristici The Chelsea Girls (Le ragazze di Chelsea, 1966) e Four Stars (Quattro stelle, 1967), lungometraggio lungo ben 25 ore. Distrugge il genere western con Lonesome Cowboys (Cowboys solitari, 1968) e quello pornografico con Blue Movie (Film blu, 1968) dimostrandone la finzione con un originale uso del sonoro staccato dalle immagini. Ferito gravemente dalla fanatica femminista Valerie Solanis, nel 1968 abbandona la carriera registica per dedicarsi alla direzione della factory, la società cinematografica da lui fondata. Partecipa come interprete in film di altri registi (Identikit, 1973, di G. Patroni Griffi, con E. Taylor; Cocaina Cow-boy, 1981, di U. Lommell e appare nel ruolo di sé stesso in una puntata del serial tv Love Boat."