(Pöchlarn sul Danubio, Austria Inferiore, 1886 - Montreux 1980) pittore e scrittore austriaco. Trascorse la gioventù a Vienna, dove studiò alla celebre Kunstgewerbeschule (Scuola di arti e mestieri), per poi collaborare, dal 1905 al 1909, all’attività delle Wiener Werkstätte. Nel 1910, a Berlino, fece parte della rivista «Der Sturm». Nel 1908 conobbe A. Loos, che lo introdusse negli ambienti letterari formatisi intorno a P. Altenberg e a K. Kraus. Nel ’34, dopo l’assassinio di Dollfuss, dovette rifugiarsi a Praga e poi, nel ’38 (un anno prima le sue opere erano state messe al bando dal governo nazional-socialista), a Londra. Le opere in prosa e in versi realizzate intorno al 1910 (in quell’anno pubblica il dramma Assassino, speranza delle donne, Mörder, Hoffnung der Frauen, con xilografie, sulla rivista «Der Sturm») sono espressionistiche nella forma, ma soprattutto nel contenuto fantastico (amore e morte drammaticamente pervertiti). Successivamente nella pittura come nelle opere letterarie l’elemento di rottura cede a macabre fantasie oniriche. Il conflitto tra i sessi è al centro di un altro dramma (Orfeo ed Euridice, Orpheus und Eurydike, 1918) in cui Euridice rappresenta il principio oscuro e irrazionale che presiede alla creazione artistica. Nel 1971 pubblicò un’autobiografia. La sua opera di scrittore (Das schriftliche Werk) è stata raccolta in 4 volumi apparsi tra il 1973 e il 1976.