(Duling, Shanxi, 712 - Leiyang, Hunan, 770) poeta cinese. Nato da famiglia povera, dopo viaggi e soggiorni in diverse città si stabilì (747) nella capitale Chang’an. Falliti gli esami letterari, a quarant’anni ottenne un impiego minore. La rivolta di An Lushan (755-756) sconvolse la sua vita. Andò errando da un luogo all’altro, separato dalla famiglia, in condizioni misere. Per qualche anno si rifugiò presso Chengdu nel Sichuan, dove visse coltivando la terra. Tutti i cinesi conoscono i versi in cui Tu Fu si lamenta della sua capanna scoperchiata dal vento, e sogna una casa che accolga tutti i letterati poveri del mondo.Di Tu Fu ci restano circa 25 brani in prosa e più di 1400 testi poetici: versi nel vecchio stile (guti), ballate (yuefu), versi quinari e settenari nelle nuove forme codificate (liishi), quartine di settenari «interrotti» (jueju). Se si escludono le composizioni minori, d’occasione e di repertorio, i suoi testi hanno per tema gli orrori della guerra e lo sfruttamento del popolo; essi appartengono alla grande poesia e fanno di lui uno dei maggiori poeti cinesi. La rinascita letteraria Tang implicava il rifiuto delle forme sofisticate e decadenti del medioevo e il ritorno all’espressione pertinente e rigorosa: era il trionfo del classicismo, nel senso più positivo e più alto del termine; e la poesia di Tu Fu segna forse la massima vetta raggiunta in tale contesto. L’autocontrollo vi è portato al limite, mentre il calcolo e la freddezza apparente sono la corrispondenza estrema della forma con l’oggetto.