(Mannheim 1943), scrittore tedesco. Ha colto il successo negli anni Settanta con la trilogia sulla vita mediocre dell’impiegato Abschaffel (1977-1979, nt), che cerca nell’esercizio della fantasia una compensazione alla banalità della sua esistenza, un po’ come il protagonista di un altro romanzo, il Collaudatore di scarpe (Ein Regenschirm für diesen Tag, 2001). Nella sua produzione narrativa G. si concentra sulla rappresentazione scrupolosa dell’immagine attraverso uno sguardo attentissimo - di questa sua visione della scrittura parla nella raccolta di saggi Lo sguardo esteso (Der gedehnte Blick, 1999, nt) - che permette di mettere a fuoco con estrema puntualità frammenti di coscienza della società contemporanea: Una donna, una casa, un romanzo (Eine Frau, eine Wohnung, ein Roman, 2003, nt), un romanzo di formazione ambientato negli anni Sessanta; La stupidità dell’amore (Die Liebesblödigkeit, 2005), imperniato su un intellettuale apocalittico, che vive un ménage a trois tra fobie ipocondriache e una quotidianità ridicola e assurda.