L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (0)
“Questo libro sui gatti,” scrive Tadini, “e un libro sui nomi.” Non a caso nella prima poesia Eliot stesso sostiene che ogni gatto deve avere tre nomi: un nome sensato, “a scopo familiare”, un nome più dignitoso che gli permetta di “mettere in mostra i baffi” e “mantenere la coda perpendicolare”, e infine “il Nome”, che solo il gatto può conoscere. Se vediamo un gatto in profonda meditazione non possiamo avere dubbi: sta contemplando il suo “ineffabile effabile effineffabile profondo inscrutabile ed unico Nome”. Così tra Pelastinco Rotella de’ Binario e Brunero, gatto del mistero, tra un Gattatràc e un Gattafascio, vedremo sfilare gatti dai caratteri più disparati: gatti singolari, bizzarri, gatti energici, gatti indaffaratissimi, ma nessuno arriva all’“evidenza luminosa di quel primo gatto accoccolato sulla soglia del libro” a contemplare il proprio Nome.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Di fronte a testi come questo, penso che dovrebbe diffondersi l’abitudine per gli editori di concentrarsi più che su un abile traduttore pieno di fantasia, su un fine commentatore che aggiungendo anche note a piè di pagina al testo originale ci permetta di capire molto di più dello spirito dell’autore e delle assonanze della lingua. Premesso questo il giudizio sul libro non può non essere che un giudizio sulla traduzione, che essendo molto libera e fantasiosa può risultare più che approvata oppure generare un senso di fastidio, a seconda del parere del singolo lettore. Personalmente ad esempio tradurre Mungojerries con Gattatrac, aldilà di non rispettare neanche lentamente il suono originale, non rispetta soprattutto le assonanze che a me crea il termine inglese (Mungo Jerry di “In the Summertime”, Tom e Jerry, Jerry Lewis, Jellicle cats), lo stesso per Rumpelteazer, che, personalmente, (chissà perché ?) mi evoca i due personaggi dell’Amleto (Rosencratz e Guildestern). Sul testo in sè consiglio, per valutare appieno la musicalità dell' originale, l'ascolto, prima della lettura, di "Cats".
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore