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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non serve essere dei linguisti per capire che all'interno sono presenti parecchie inesattezze sulla lingua greca classica e in generale sui concetti della linguistica. Non mi piace assolutamente lo stile, caratterizzato da frasi nominali, paratassi, abbellimenti testuali e similitudini in numero eccessivo, e in generale questo continuo elogio della lingua greca sulla base del nulla, a discapito dell'italiano che viene accusato di un'irrimediabile banalizzazione da parte dei parlanti perché non utilizzano più il duale. ok.
Eccezionale, un ottimo modo per avvicinarsi al mondo e alla cultura greca.
Un libro semplice (ma non, si badi bene, semplicistico), scorrevole, fresco, appassionante sulle ragioni per provare affetto per e desiderio di imparare il greco. L'autrice dimostra passione, abilità argomentativa e riesce bene nel suo intento.
Recensioni
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«Avvicinato senza paura (e con una buona dose di follia), il greco si lascia guardare in faccia e ancora vi parla. A gran voce, pura. Per poter pensare e quindi dire un desiderio, un suono, l’amore, la solitudine, il tempo: per riprendervi finalmente il vostro mondo, adesso, e dirlo a modo vostro.»
Una grammatica alternativa, il racconto intimo di un amore travagliato, la condivisione della propria esperienza personale e un vademecum contro la paura suscitata da un compito in classe di greco: tutto questo, e molto altro, è il libro d’esordio della giovane grecista Andrea Marcolongo pubblicato con grande successo da Editori Laterza nella collana “i Robinson/Letture”.
L’autrice affronta con grande ironia, semplicità e in modo tutt’altro che tradizionale alcuni nodi critici della grammatica greca, come il valore aspettuale, accenti e spiriti, generi e numeri, i casi e l’ottativo, in capitoli ricchi di esempi, brani celebri e approfondimenti su aspetti essenziali della storia e della cultura greca. D’impatto è poi il capitolo sulla traduzione dal greco antico che da sempre terrorizza gli studenti e che viene qui desacralizzata e presentata con alcuni suggerimenti che aiutano ad acquisire maggiore sicurezza in se stessi nella prospettiva dell’impronta indelebile impressa dal liceo classico e dallo studio delle lingue antiche.
Questo è il libro che se fossi un’insegnante suggerirei agli studenti che hanno appena iniziato lo studio del greco, per incoraggiarli e dir loro che non sono soli in questo difficile percorso che hanno intrapreso; questo è il libro che consiglierò a chi si è pentito di non aver mai studiato il greco o a chi semplicemente vuole avvicinarsi a questa lingua affascinante. Insomma, un libro adatto davvero a tutti, perché «capire il greco non è una questione di talento, ma di militanza – come la vita».
Recensione di Giulia Persico
A cura del Master Professioni e prodotti dell’editoria - Collegio Universitario "Santa Caterina da Siena” in collaborazione con l’Università di Pavia
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